
Siti UNESCO in Abruzzo secondo AbruzzoMania – Costa dei Trabocchi

Non possiamo incominciare quest’avventura senza partire dalla “Costa dei Trabocchi“, sito per il quale vi è già stato un tentativo di iscrizione nella lista UNESCO, si era addirittura parlato della sua trasformazione in un Parco Nazionale, ma del cui esito, fin’ora, non si ha avuto notizia. I Trabocchi, fabbricati esclusivamente con l’ausilio di pali, danno l’impressione di essere giganteschi ragni che tessono le loro reti per intrappolare i pesci che si avvicinano agli scogli e, nonostante sembrano costruiti nell’acqua, in realtà rimangono collegati alla terra ferma, come se volessero sporgersi il più possibile verso il mare rimanendo, però, con “i piedi per terra”. Queste costruzioni sembrano rappresentare a pieno le caratteristiche dei suoi abitanti, agricoltori che mai avrebbero desiderato, se la necessità non li avesse costretti, di diventare pescatori. Le vicende storiche alle quali erano stati abituati, è sufficiente ricordare le numerose scorrerie da parte dei pirati Turchi che, non di rado, sulla costa abruzzese, disseminavano morte e distruzione, li rendeva terrorizzati al solo pensiero di inoltrarsi in mare aperto. Nella Cucina tradizionale dei Trabocchi, infatti, espressione della cultura del popolo che li rappresenta, troviamo più spesso piatti costituiti da ortaggi, carne, e a volte da formaggi ottenuti attraverso lo scambio di materie prime con i Pastori che attraversavano il territorio seguendo la rotta delle antiche strade della Transumanza, piuttosto che da pesce. L’ingrediente, comunque, non manca, ed è composto per lo più dal pescato che è possibile trovare, per l’appunto, lungo la costa. Indimenticabili, ad esempio sono i brodetti di pesce, piatto di cui ogni paese ne elabora una sua versione.

A noi, però, quando si parla della Costa dei Trabocchi, viene subito in mente un altro prodotto culinario, uno dei tanti risultati dell’arte della panificazione abruzzese, la Pizza Scima (detta anche Acima) cucinata “sotto il Coppo“. In dialetto locale significa “Pizza Azzima” e la sua creazione ha a che fare, molto probabilmente, con gli inventori di queste macchine da pesca, guarda caso Ebrei, che tra il 1600 e 1700, forse per sfuggire ad alcune persecuzioni, si erano insediate nella zona di San Vito Chietino. Famiglie di abili artigiani e di funari, che unendo le loro abilità diedero vita a questi veri e propri capolavori, strutture che permetteva loro di pescare senza la necessità dell’utilizzo delle barche e senza il bisogno di allontanarsi troppo dalla riva. I borghi di questo territorio, pieni di fascino, che si estendono da Ortona a Vasto, fino a raggiungere parte del Molise, sono pieni di tesori e di eccellenze storico-culturali che spaziano dalle vestigia degli antichi Romani alla II Guerra Mondiale, e religiose, qui si può addirittura visitare la salma di S. Tommaso Apostolo.

Non solo storia, arte, cultura, religiosità ed enogastronomia ma anche paesaggi naturali mozzafiato immersi in un mare cristallino. Come la bellissima spiaggia tra Punta Aderci e Punta Penna, una delle 20 più belle d’Italia.
Non ci siamo potuti soffermare molto a parlare della Costa dei Trabocchi perché il suo patrimonio è talmente importante che merita di essere ripresa in altre occasioni. Pensate sia sufficiente, però, per decidere di inserirla nella lista dei Siti UNESCO?
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