Eccellenze d’Abruzzo presenta la sua 34° coppia di Eccellenze di Civitella Messer Raimondo, la prima banda dei Patrioti della Majella e il Castello Baglioni … e ricordo che di eccellenze abruzzesi ne abbiam censite ben 305, una regina per ognuno dei 305 comuni della nostra regione e mancano all’appello 271 Eccellenze, tutte già selezionate! Ogni paese d’Abruzzo, anche il più piccolo, merita di partecipare a questo concorso di Eccellenze d’Abruzzo per mettere in mostra la sua eccellenza speciale ed avere il suo meritato riconoscimento!
Civitella Messer Raimondo, terra di luoghi culturali e storici dimenticati, patrimonio della collettività nazionale ed internazionale, perché sita nelle aree ove era posta la Linea Gustav, e all’interno del territorio del borgo, con zone che vissero la liberazione del paese alla fine della tragica II° Guerra Mondiale, la formazione della Brigata Majella, gli esordi della lotta partigiana, culla dove nasceva la futura Italia e la Repubblica.
“Bel borgo di montagna pedemontano dal triplice nome, posto su uno sperone naturale a oltre 600 metri di altezza tra due valloni ai piedi della Majella con fiumi e laghi che lo circondano, Aventino, Verde e Sant’Angelo, caratterizzato da bellezza, natura e cultura e di certa particolare valenza storica. Il borgo costruito con le pietre su una cresta rocciosa collinare all’ombra della Majella, sulla cui sommità domina il Castello dei Baglioni. Dalle numerose balconate si ammira un panorama esclusivo costituito dalle vallate dei fiumi e da quella più ampia del basso Sangro fino al mare e alle colline frentane. Di fronte, imponente, si eleva il massiccio della Majella che, declinando sui monti dell’alto Aventino, crea un naturale vasto meraviglioso anfiteatro.”
“Il contesto ambientale in cui è collocata, la pone di fronte al vallone Santo Spirito e questo la fa aprire ad ogni stagione immersa in modo differente circondata da scenari naturalistici multicolore e affascinanti. Il centro storico del borgo è di impronta medievale con stradine e viottoli stretti e tortuosi e fin dalle origini è stato sempre rappresentato dal castello, chiamato anche il palazzo, il Castello storico o Palazzo dei conti Baglioni, della bella e incantevole Civitella Messer Raimondo, di evidente origine medievale, che si affaccia sulla spettacolare Majella, sito sulla parte più elevata del paese attualmente utilizzato come residenza.”
“Nonostante numerosi rimaneggiamenti e la mancanza di documenti che parlano della fondazione del castello pare essere fondato al XVIII secolo quando i conti Baglioni si instaurarono a Civitella Messer Raimondo. Sullo spigolo destro del prospetto principale è situata una torretta angolare, realizzata in laterizio su mensole lapidee, utilizzata per scopi difensivi. I due restanti prospetti con bastioni sono realizzati in pietrame.”
Il portale d’accesso, d’interessante fattura, in pietra della Majella, è sovrastato da un balcone su mensole in pietra su cui sono disposte tre aperture. Attraverso l’androne, la cui volta a botte affrescata che ospita lo stemma araldico della famiglia nobiliare, si accede ad una corte interna del palazzo ove, parallela a quella della facciata, si erge un’altra torre (forse torre di avvistamento).
“L’Abruzzo con diversi suoi comuni ed in particolare il comune di Civitella Messer Raimondo, si sono contraddistinti per il sacrificio subito durante la II° Guerra Mondiale e lungo la Linea Gustav per il suo ruolo importante e degno di nota è riservato alle valorose azioni militari della Banda dei patrioti di Civitella Messer Raimondo, “guerriglieri” della Maiella capitanati dal loro capo, Luigi D’Orazio, comandante, sarto, ex emigrato a Filadelfia, reduce ferito nella prima guerra mondiale nella presa di Gorizia, antifascista proposto a 5 anni di confino. Storica banda di patrioti della Balla di Civitella, nata in seguito all’occupazione tedesca del paese, nei primi giorni di ottobre sino alla fine di novembre 1943, data che coincide con lo scioglimento e la confluenza nel corpo dei volontari della Majella. Eccellenza intangibile, non visibile, ma sicuramente da raccontare e documentata per il grande valore che possiede.”
“Insieme ad altri comuni, all’indomani dell’armistizio del 8 settembre 1943, quando sembrava che la guerra dovesse finire, in questi luoghi si consumò una delle pagine più feroci della seconda guerra mondiale, concretizzata nella “strategia della terra bruciata” voluta dai tedeschi per punire l’Italia del tradimento che cambiò le alleanze di guerra. Come non dimenticare gli ultimi giorni di novembre, quando i tedeschi incominciarono a incendiare e distruggere interi paesi nella vallata seminando ovunque terrore e morte. Ma le notizie delle imprese dei patrioti di Civitella si diffusero in tutto l’Aventino, facendo da detonare perché la rivolta contro la tracotanza nazista dilagasse in tutto i paesi della vallata.”
“Civitella infatti si trovava al centro della linea difensiva della Wehermacht dislocata su due estremità: ad ovest Castel di Sangro, Roccaraso, Palena e ad est Guardiagrele, Orsogna, Ortona. La sua importanza strategica sulla linea del fronte, fu evidenziata alla fine di dicembre quando, al Comando del battaglione alleato di stanza a Casoli, arrivarono i maggiori Denis Formann e Lionel Wigram che diedero vita alla Wigforce, la formazione mista che, superando pregiudizi, diffidenze o addirittura ostilità da parte delle truppe alleate nei confronti degli italiani, accolse nella propria compagnia i primi partigiani e tra i primi ci furono 30 valorosi, generosi ed altruisti uomini del paese, eroi inconsapevoli rimasti ai piedi della Majella, gente abruzzese, fiera e motivata, che diedero vita in modo spontaneo al primo nucleo dei patrioti di Civitella.”
“Ma non furono i soli, perché In quei giorni di pericolo, tutti gli abitanti di Civitella si erano trasformati in sentinelle che spiavano, scrutavano e riferivano ai patrioti ogni mossa dei tedeschi, a turno di 4 famiglie al giorno, provvidero al sostentamento dei guerrieri col vitto che si riusciva a mettere insieme. Gli uomini un po’ più anziani, non impegnati in battaglia, si improvvisarono genieri e riattivarono la viabilità tra Casoli, Fara, Civitella per consentire il transito degli automezzi alleati, rimossero le macerie, liberarono strade, riparano con mezzi di fortuna i ponti resi intransitabili con la dinamite, costruirono passerelle sul fiume per il transito pedonale, e quando gli alleati lo chiesero, aiutarono a costruire le linee telefoniche da campo, liberarono le strade ostruite dalla neve, fecero servizio di approvvigionamento e di guida agli alleati e ai patrioti in prima linea.”
“A Civitella quantunque si vivesse ristretti al limite della capienza fisica, ogni stamberga, ogni buco di casa fu messo a disposizione di asilo per gli sfollati che arrivavano dai paesi vicini rasi al suolo, terrorizzati e spogli di tutto. I Civitellesi condivisero con loro il poco cibo che riuscivano a raggranellare e l’inadeguata provvista di legna per quel lungo inverno di freddo e di gelo. Civitella fu il paese dove i nazisti furono costretti a cessare l’opera di distruzione della terra bruciata già iniziata, grazie a un gruppo di giovani armati che si ribellarono e, diventati più numerosi e più forti, li scacciarono oltre i confini del proprio territorio.”
Onore quindi non solo alla Banda di Patrioti, ma a tutti i Cittadini di Civitella che in quei giorni divennero eroi inconsapevoli, baluardo della libertà e costruttori della futura democrazia! Civitella Messer Raimondo, un piccolo paese con due grandi Eccellenze, una ancora tangibile il Castello, una invisibile, la Banda dei Patrioti, ma la più importante, perché spesso ciò che non si vede, come l’anima, possiede un valore enorme, borgo dal cuore grande, memoria storica da conservare gelosamente e soprattutto da divulgare perché questi straordinari fatti non corrano il rischio di cadere nell’oblio della dimenticanza per le future generazioni.
Foto by Centro Turistico TREe
Ringraziamenti:
- si ringrazia l’Ing. Danilo D’Orazio sindaco di Civitella Messer Raimondo per il materiale informativo e documentale messoci a disposizione.
- Martine Vogrig e Carla D’Orazio, cittadine di Civitella Messer Raimondo, per la collaborazione nel reperimento delle fonti.
Fonti:
- La prima banda patrioti della Maiella di Guido D’Orazio
- RELAZIONE DESCRITTIVA DELLE MOTIVAZIONI LEGITTIMANTI L’ISTANZA DI RICHIESTA DI CONCESSIONE DI RICOMPENSA AL MERITO E AL VALOR CIVILE IN FAVORE DEL COMUNE DI CIVITELLA MESSER RAIMONDO
- Civitella Messer Raimondo di Lorena Martelli
- https://it.wikipedia.org/wiki/Castello_Baglioni
- http://www.civitellamesserraimondo.net/c069024/zf/index.php/servizi-aggiuntivi/index/index/idtesto/24