Eccellenza d’Abruzzo n. 22 – Barrea (AQ): la Perla del Parco Nazionale d’Abruzzo

Oggi sale sul trono delle Eccellenze d’Abruzzo lo splendido borgo autentico di Barrea, il più piccolo borgo medievale d’Abruzzo avvinghiato su uno sporto roccioso tra il Monte Greco e il Monte Meta, appellato la Perla del Parco Nazionale d’Abruzzo e … ricordo che di eccellenze abruzzesi ne abbiam censite ben 305, una regina per ognuno dei 305 comuni della nostra regione e mancano all’appello 283 Eccellenze, tutte già selezionate! Ogni paese d’Abruzzo merita di partecipare a questo concorso di Eccellenze d’Abruzzo, anche il più piccolo.

Foto by Associazione TREe

Barrea, uno dei borghi più caratteristici del Parco Nazionale d’Abruzzo, con il suo centro storico  fondato intorno all’anno Mille che  si è sviluppato come borgo fortificato a partire da un nucleo originario costituito dagli edifici circostanti e dallo “Studio”, raro esempio di convento fortezza che fu edificato intorno all’anno Mille da monaci benedettini per scopi difensivi dopo la distruzione del monastero di S. Michele Arcangelo in Barreggio da parte dei saraceni, con i suoi meravigliosi scorci del borgo che raccoglie tra le sue due porte meraviglie racchiuse in pochi viottoli di pietra.

Foto by Associazione TREe

Esempio notevole di borgo fortificato abruzzese e di incastellamento a scopo difensivo tipico della fine del primo Millennio, in cui svetta il torrione dell’antico castello, fenomeno di sistema di difesa che nacque come reazione all’insicurezza causata dalle scorrerie dei Saraceni e degli Ungari.

Foto by Associazione TREe

La struttura urbanistica con i suoi affascinanti vicoli del centro storico, è rimasta sostanzialmente immutata nel corso dei secoli con fortificazioni, torri di avvistamento e una cinta difensiva formata da case-mura prive di aperture verso l’esterno e dotata di due soli accessi al borgo ben difesi,  la “Porta di Sopra” e la “Porta di Sotto“, che testimoniano un passato di guerre e assalti nemici di invasori.

Foto by Associazione TREe

“La visita del bel borgo offre tante delizie territoriali come gli spettacolari affacci sulla valle, meraviglioso quello sul lago di Barrea, e sulla “Foce”, una sorta di profondo canyon scavato nella roccia calcarea dal fiume Sangro e abitato da una variegata fauna. Da non perdere la visita del Castello Monumentale, il Castello di Barrea con due torri di avvistamento risalente all’XI secolo e la Fontana di Barrea.

 

Foto by Associazione TREe

Sicure eccellenze religiose sono la Chiesa del Purgatorio e la Chiesa del XIII secolo di San Tommaso Apostolo nel centro storico di Barrea, centro storico in cui è possibile visitare il museo Antiquarium della civiltà Safina dove è possibile ammirare reperti archeologici e funerari del VII-IV secolo a.C. rinvenuti nella necropoli della Vallis Regia, la Valle Regia in cui si trovano alcune delle più sorprendenti bellezze dell’Abruzzo“.

 

Foto by Associazione TREe

La valle che circonda il borgo era frequentata dall’antichità, come testimoniato dalle necropoli del VII e IV secolo a.C., con sepolture antichissime rinvenute nei pressi del lago di Barrea, attraversata anche dai Sanniti e dai Romani.

Per le antiche tradizioni, confezionato da artigiani del posto utilizzando spesso tessuti prodotti in loco, da sottolineare il costume barreano, il cui unico reperto è conservato presso il Museo delle arti e tradizioni popolari di Roma,  
Foto by www.lagodibarrea.com
Come non citare anche “la “Sagra degli Orapi”, che si tiene il 13 agosto di ogni anno nella panoramica “Piazza del Mammarino”, che attira ogni anno migliaia di turisti e persone curiose di conoscere questa specialità e di gustare i piatti tipici che la cucina locale rielabora fedelmente da antiche ricette. L’Orapo (Chenopodium bonus-henricus), importante tradizione della cultura pastorale di montagna, è uno spinacio selvatico di montagna che cresce in prevalenza in alta quota fino a 2000 metri e da secoli viene raccolto esclusivamente a mano. Non deve fare ancora freddo e bisogna salire prima che arrivi il caldo quando il manto bianco della neve comincia a ritirarsi. Solo in quel momento si possono raggiungere gli stazzi, tra i pascoli delle pecore, dove il suolo è ricco di azoto e di nitrati. I passaggi delle greggi concimano la terra e fanno nascere l’orapo, pianta ricca di ferro e di vitamina C cui le si riconoscono straordinarie proprietà. Le foglie e i germogli possono essere lessati e gustati come contorno, ma anche accompagnati a legumi (orapi e fagioli) o a “pasta povera” a base di acqua e farina (gnocchetti e orapi). “

Insomma tante belle e straordinarie cose da ammirare che come in una sorta di macchina del tempo fanno tornare indietro e rendono affascinante la visita di questo borgo autentico, Perla del Parco Nazionale d’Abruzzo.

https://it.wikipedia.org/wiki/Barrea

 

 

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