Regione Abruzzo: finanziamenti per il turismo

Arrivano finanziamenti per il turismo della nostra regione. sono 11 infatti i milioni di euro per le imprese turistiche appartenenti alle categorie  strutture ricettive e lidi balneari grazie al rifinanziamento della legge 77 del 2000, che prevede interventi a sostegno delle aziende che operano nel settore.

Tra gli obiettivi dei finanziamenti, favorire investimenti per aumentare standard di qualità e ridurre il rischio sismico, la sostenibilità ambientale, l’accessibilità per i turisti con disabilità motorie e sensoriali, il riutilizzo del patrimonio edilizio esistente.

Il programma operativo 2018, il cui bando sarà pubblicato sul Burat consentirà la  richiesta di finanziamenti ad alberghi con minimo 7 camere, residenze turistiche alberghiere con minimo 7 unità abitative, alberghi diffusi, campeggi e villaggi turistici, case per ferie, residenze di campagna, ostelli della gioventù, rifugi montani ed escursionistici ed infine anche a stabilimenti balneari.

La cultura del marketing del turismo

Oggi Abruzzomania desidera parlare di cultura del turismo e lo fa impegnandosi in un lavoro un po’ complesso, che consiste nell’effettuare una disamina di alcuni aspetti basilari del marketing del turismo.

Secondo il pensiero di Kotler, a causa delle caratteristiche specifiche che possiede e che richiedono un adattamento, ovvero una personalizzazione del marketing, con sviluppo di particolari applicazioni ad hoc per questo strategico settore economico,  queste ultime non possono essere lasciate ai professionisti del turismo, intesi quali operatori della filiera, ma fatte gestire da specialisti della materia, a causa della complessità e specificità che rendono la disciplina del marketing del turismo addirittura unica e articolata nell’ambito dei vari marketing specialistici. Di conseguenza questi fattori critici richiedono l’elaborazione di tools di marketing e di tecniche specialistiche molto mirate.

Vediamo in rapida successione quali sono queste specificità:

1) la natura sistemica  dell’approccio che il marketing del turismo deve assolutamente possedere. Ossia, c’è un unico denominatore comune, il viaggio/meta, che produce il fatto di assumere comportamenti e decisioni diverse, in funzione dei concorrenti e delle tipologie di clienti appartenenti a categorie diversificate. E’ come se si trattasse di un marketing policefalico, a più teste, quello della destinazione, quello delle imprese turistiche ubicate nella destinazione o ad essa collegate come intermediarie e quello degli enti pubblici. Insomma un groviglio di marketing non semplice da sciogliere. Marketing che deve quindi da un lato mediare e dall’altro interagire con l’offerta dei servizi ricettivi e dell’intrattenimento, l’offerta dei servizi di trasporto e della ristorazione, l’offerta dei servizi dell’intermediazione, l’offerta territoriale della Pubblica Amministrazione e delle organizzazione pubbliche e private di promozione dell’offerta turistica locale.

2) il secondo elemento concerne la natura di servizio dell’attività dell’offerta turistica. Infatti alle classiche difficoltà tipiche del marketing dei servizi caratterizzate dall’immaterialità e l’intangibilità del prodotto, impossibilità di fare scorte, la deperibilità, la contestualità della produzione e del relativo consumo, si addiziona la tridimensionalità delle relazioni personali, viaggiatori/imprese turistiche, viaggiatori/popolazione indigena, viaggiatori/viaggiatori. Questa dimensione difficilmente riscontrabile in altri contesti economici si può definire INCONTRO TRA CULTURE, con il viaggiatore che al momento del viaggio, ma oserei dire anche prima e dopo, è   parte integrante del prodotto, acquisendo la definizione di PRO-SUMERparola macedonia che significa produttore/consumatore, ossia il consumatore che partecipa attivamente alla costruzione del processo produttivo del servizio che poi sarà lui stesso a fruire.Tutto ciò causa un maggior difficile controllo della relazione domanda/offerta, che produce la nascita di un secondo neoconcetto/neologismo: il TURISMO LIQUIDO, che rafforza la necessità di ricorrere ad un marketing specialistico.

3) Terzo ed ultimo elemento, è rappresentato dal fatto che la tecnologia ed i fenomeni di globalizzazione che stanno incidendo molto in tutti i settori dell’economia, nel turismo producono un’incidenza molto ma molto più rilevante. La globalizzazione non è controllata dalle imprese turistiche, specialmente quelle di piccole dimensioni che possono solo subire il fenomeno e l’Italia che dispone di poche imprese globali, risente molto negativamente di questo elemento del macro-ambiente. Il trasporto aereo è diventato un consumo di massa e le tecnologie della comunicazione permettono alla domanda mobile (i viaggiatori) di acquisire con maggiore facilità le informazioni necessarie anche per mete dall’altra parte del globo.

ERGO, la lezione che possiamo trarre da questo articolo è la seguente: anche le micro-imprese turistiche, che come tutte le imprese sono in concorrenza per acquisire le preferenze dei consumatori, devono fare marketing turistico! Ma quante, ad esempio nel nostro Abruzzo, si organizzano in tal senso? Noi di Abruzzomania, alla luce dei risultati dei flussi turistici prodotti negli ultimi anni, riteniamo molto poche, troppo poche. Se ne desume che deve nascere una nuova cultura all’interno del mondo delle imprese turistiche abruzzesi e delle organizzazioni pubbliche: la CULTURA DEL MARKETING DEL TURISMO!

  1. Foto by psycondesk.it

La Bottega de Michele

Grazie Renato!

Oggi Abruzzomania in via del tutto eccezionale esce un po’ fuori dalle righe, rispetto alla solita pubblicazione dei suoi articoli standard, per dire grazie a Renato. Perché?

Conosco Michele da 45 anni e per me è resterà per sempre Renato (il suo secondo nome) perché l’ho sempre chiamato così. Renato è di Francavilla al Mare, discende da una famiglia di grandi ristoratori e per me rappresenta una persona speciale, un amico con cui durante la  mia adolescenza ho trascorso tanto tempo insieme ed ho dei bellissimi ricordi di allora. Suo nonno, che si chiamava anch’egli Renato, resta una delle più importanti persone di Francavilla perché fu lui ad aprire tanti anni fa il famoso ristorante La Nave, il più storico ed importante ristorante ancora oggi del nostra cittadina.

Renato mio amico e grande chef,  dopo avere gestito dei ristoranti in Abruzzo, è espatriato in Spagna a Palma di Majorca in cerca di gloria e la gloria l’ha trovata, perché oggi in terra spagnola gestisce una catena di ristoranti insieme a suo figlio e sua moglie. Il ristorante più importante di Palma di Majorca oggi è il suo e si chiama La Bottega de Michele! Se andate in vacanza a Palma di Majorca ricordate di passare a trovarlo perché Renato vi estasierà con i suoi manicaretti e vi farà ricordare l’Abruzzo.

 

Perché grazie? Primo perché Renato rende onore con il suo lavoro ai professionisti della ristorazione italiana, rende onore all’Italia e … rende onore al nostro blog, Abruzzomania, perché ha fatto riprodurre ed ingrandire il nostro bel logo e lo ha, come si può vedere dalla foto, appeso in bella mostra all’interno del suo ristorante, così in questo modo Renato rende onore anche all’Abruzzo, alla sua meravigliosa terra che io so mancargli tantissimo.

Ciao Renato, continua così e un forte abbraccio da Abruzzomania che ti vuole bene!

Abruzzo presente al Salone del Gusto di Torino

Le eccellenze agroalimentari abruzzesi sono straordinarie e quindi è bene che l’Abruzzo presenzi  alla 12° edizione di Terra Madre Salone del Gusto promosso da Slow Foodche si terrà dal 20 al 24 settembre, al Lingotto di Torino. Obiettivo: promuovere il territorio abruzzese e le sue peculiarità con si auspica ricadute positive anche sotto il profilo turistico.

“La nostra regione sarà  presente con 13 produttori e 21 presidi e comunità del gusto, dallo zafferano ai formaggi, dai salumi alle carni, dagli ortaggi ai vini.

Nel corso del Salone del Gusto sarà presentata l’università diffusa di Slow Food, un progetto ambizioso di livello internazionale, in cui “i custodi dei saperi” (agricoltori, casari e produttori biologici) metteranno a disposizione di tutti le proprie conoscenze, in una rete di tipo accademico aperta alla condivisione e al confronto.”

Fonte: www.guidaviaggi.it – Foto by salonedelgusto.it

Eccellenza d’Abruzzo n. 12 – Aielli (AQ): autentico borgo antico

Oggi Abruzzomania vi porta ad Aielli, uno dei paesi gioiello della Valle del Giovenco, splendido borgo abruzzese tutto da scoprire. Siamo arrivati a quota 12 Eccellenze d’Abruzzo e vi ricordo che in ognuno dei 305 comuni d’Abruzzo è stata selezionata l’eccellenza regina del comune, che nel caso di Aielli coincide con il borgo di questo meraviglioso paese abruzzese. Aielli è ricco di edifici religiosi, con le sue chiese, la Chiesa della Santissima Trinità,  ad Aielli Alto del 1362 ad opera di Ruggero II, conte di Celano, la Chiesa di San Rocco della prima metà del XVI secolo  con al suo interno un affresco cinquecentesco della Madonna del Buon Consiglio, la Chiesa di San Giuseppe, monumento religioso del XX secolo ad Aielli Stazione, originariamente dedicata a sant’Adolfo la chiesa, in stile architettonico razionalista tipico dell’epoca fascista.

Poi la spettacolare torre medievale del 1.300, secolare avamposto di avvistamento strategico intorno all’antico lago, utilizzata oggi come osservatorio astronomico rappresenta una ricchezza storico-architettonica detta anche Torre delle Stelle con annessi il Museo del cielo e la biblioteca scientifica.

La  Torre dell’orologio costruita sulla base di una delle torri rompitratta delle mura medievali, di cui restano alcuni ruderi, le 3 porte d’ingresso dell’affascinante borgo antico , “Montanara”, “Jannetella” e “Terra” chiamata anche “porta Nuova”.

Per gli amanti dei luoghi naturali è da tener presente che gran parte del suo territorio è compreso nei confini del Parco Regionale Sirente-Velino. Quindi ci troviamo in un luogo di alto valore naturalistico, con l’ingresso delle Gole di Aielli-Celano Aielli nei cui pressi si trovano i resti dell’eremo di San Marco ai Casaleni e del monastero di San Marco, dedicato precedentemente a Santa Maria Intra Fucens, la località “Rott sbusciata” ai piedi del castello recinto, i “Prati di S. Maria” frequentati dall’Orso Marsicano, la località “Fonte Canale” con in alto sono visibili i resti di una chiesa del XII secolo, S. Pietro in monte e per finire località “da Cacchia” nei pressi di Aielli Stazione.

E per gli amanti della cultura ricordiamo che il paese vecchio, nel 1977, fu utilizzato come set per girare il film Fontamara con Michele Placido e dall’estate 2018 il romanzo “Fontamara” di Ignazio Silone è stato integralmente trascritto sui muri di Aielli.

 

La nuova strategia dell’Abruzzo per il turismo sostenibile

ll disciplinare arriva a conclusione di un progetto in collaborazione con la Pmc – Polo del Turismo regionale, frutto del protocollo d’intesa tra Legambiente e regione Abruzzo, sottoscritto a luglio 2017, per la promozione della pratica del turismo attivo e sostenibile ed elemento integrato nel nuovo Piano regionale del turismo di recente approvazione.

Il progetto sarà presentato nel corso del Seminario Nazionale sul Turismo Sostenibile, organizzato nel Monastero di Santo Spirito nel Comune di Ocre (Aq) e voluto dal presidente vicario della Regione, Giovanni Lolli.

Il programma dell’evento, che prevede la presenza di rappresentanti del Ministero del Turismo e dell’Enit, include anche un confronto tra un’esperienza italiana e quella dei Paesi Baschi aderenti a Necstour, importante rete turistica europea sul turismo sostenibile: interverranno Inigo Uriarte, del settore Turismo del Governo basco, che parlerà della ‘Gestione integrata della costa Basca’ e Gianfranco Ciola, Direttore del Parco delle dune costiere di San Lorenzo e del Gal della Val d’Itria in Puglia.”

Fonte: www.ttgitalia.com – Foto by ilovethisplanet.it

Borghi Impossibili d’Abruzzo – Castrovalva

(M. C. ESCHER, foto by flickr.com)

Borghi mozzafiato – “C” di Castrovalva

(vedi Intro)

(foto by Wikipedia)

Borghi che sfidano la nostra percezione, che mentre ci proiettano verso l’infinito attraggono il nostro sguardo verso i loro piccoli particolari. Così come ci succede quando, ad esempio, sull’Autostrada dei Parchi, ci capita di arrivare nei pressi dell’uscita di Cocullo in direzione Roma e in lontananza scorgiamo Castrovalva, frazione nel Comune di Anversa degli Abruzzi (Aq). E’ proprio questo il luogo dal quale vogliamo cominciare la nostra avventura alla ricerca dei “Borghi Impossibili d’Abruzzo” e che riesce ad esprimere al meglio ciò che desideriamo farvi scoprire. Le stesse identiche caratteristiche che si possono riscontrare se si osservano le stravaganti opere dell’artista olandese dei primi del ‘900 Maurits Cornelis Escher, viaggiatore ed esploratore, non solo di nuove frontiere nelle quali esprimere la sua arte e con la quale voleva cercare di rappresentare l’impossibile, ma anche di nuove frontiere da esplorare e nelle quali sognava di imbattersi per far suscitare in se stesso nuove intuizioni. E proprio Castrovalva, borgo impressionante, costruito sfidando la forza di gravità sull’estremità di una rupe rocciosa a strapiombo sulle Gole de Sagittario, che solo a passarci vicino riescono a mozzare il fiato, sembra essere stato per l’artista olandese una delle maggiori fonti di ispirazione. Questo luogo è tutt’oggi impresso all’interno di una sua opera conservata nella Ottawa National Gallery del Canada. Di Castrovalva e, soprattutto di M. C. Escher, avremo modo di parlare più approfonditamente in seguito.

(foto by Visit Anversa Degli Abruzzi)

“Mi fermai su questa stretta mulattiera quasi un giorno intero e disegnai per tutto il tempo. Sopra di me c’era una scuola e sentivo le chiare voci dei bimbi che cantavano.” (M. C. Escher)

(foto by borghi magazine)

Ricordatevi, però, di andare a visitare di persona questo luogo, l’unico modo per vivere veramente le immense emozioni che è in grado di suscitare!

Continua a scoprire i borghi impossibili d’Abruzzo: A- Alfedena, A – Altino, C – Castrovalva, M – Musellaro

Abruzzo, un sostegno al primato Italiano dell’UNESCO – n°1

(foto by Wikipedia)

Siti UNESCO in Abruzzo secondo AbruzzoMania – Costa dei Trabocchi

(vedi intro)

(foto by Wikipedia)

Non possiamo incominciare quest’avventura senza partire dalla Costa dei Trabocchi“, sito per il quale vi è già stato un tentativo di iscrizione nella lista UNESCO, si era addirittura parlato della sua trasformazione in un Parco Nazionale, ma del cui esito, fin’ora, non si ha avuto notizia. I Trabocchi, fabbricati esclusivamente con l’ausilio di pali, danno l’impressione di essere giganteschi ragni che tessono le loro reti per intrappolare i pesci che si avvicinano agli scogli e, nonostante sembrano costruiti nell’acqua, in realtà rimangono collegati alla terra ferma, come se volessero sporgersi il più possibile verso il mare rimanendo, però, con “i piedi per terra”. Queste costruzioni sembrano rappresentare a pieno le caratteristiche dei suoi abitanti, agricoltori che mai avrebbero desiderato, se la necessità non li avesse costretti, di diventare pescatori. Le vicende storiche alle quali erano stati abituati, è sufficiente ricordare le numerose scorrerie da parte dei pirati Turchi che, non di rado, sulla costa abruzzese, disseminavano morte e distruzione, li rendeva terrorizzati al solo pensiero di inoltrarsi in mare aperto. Nella Cucina tradizionale dei Trabocchi, infatti, espressione della cultura del popolo che li rappresenta, troviamo più spesso piatti costituiti da ortaggi, carne, e a volte da formaggi ottenuti attraverso lo scambio di materie prime con i Pastori che attraversavano il territorio seguendo la rotta delle antiche strade della Transumanza, piuttosto che da pesce. L’ingrediente, comunque, non manca, ed è composto per lo più dal pescato che è possibile trovare, per l’appunto, lungo la costa. Indimenticabili, ad esempio sono i brodetti di pesce, piatto di cui ogni paese ne elabora una sua versione. 

(foto by visitterradeitrabocchi.it)

A noi, però, quando si parla della Costa dei Trabocchi, viene subito in mente un altro prodotto culinario, uno dei tanti risultati dell’arte della panificazione abruzzese, la Pizza Scima (detta anche Acima) cucinata “sotto il Coppo“. In dialetto locale significa “Pizza Azzima” e la sua creazione ha a che fare, molto probabilmente, con gli inventori di queste macchine da pesca, guarda caso Ebrei, che tra il 1600 e 1700, forse per sfuggire ad alcune persecuzioni, si erano insediate nella zona di San Vito Chietino. Famiglie di abili artigiani e di funari, che unendo le loro abilità diedero vita a questi veri e propri capolavori, strutture che permetteva loro di pescare senza la necessità dell’utilizzo delle barche e senza il bisogno di allontanarsi troppo dalla riva. I borghi di questo territorio, pieni di fascino, che si estendono da Ortona a Vasto, fino a raggiungere parte del Molise, sono pieni di tesori e di eccellenze storico-culturali che spaziano dalle vestigia degli antichi Romani alla II Guerra Mondiale, e religiose, qui si può addirittura visitare la salma di S. Tommaso Apostolo.

(foto by Wikipedia)

Non solo storia, arte, cultura, religiosità ed enogastronomia ma anche paesaggi naturali mozzafiato immersi in un mare cristallino. Come la bellissima spiaggia tra Punta Aderci e Punta Penna, una delle 20 più belle d’Italia.

Non ci siamo potuti soffermare molto a parlare della Costa dei Trabocchi perché il suo patrimonio è talmente importante che merita di essere ripresa in altre occasioni. Pensate sia sufficiente, però, per decidere di inserirla nella lista dei Siti UNESCO?   

Scopri gli altri “Patrimoni abruzzesi dell’Umanità”: 

  1. Eremi d’Abruzzo

Francavilla al Mare: un progetto di albergo diffuso per riqualificare il quartiere di San Franco

Atri vuole per volontà dell’Amministrazione Comunale diventare un Albergo Diffuso per ridare vigore a una località splendida e ricca di fascino e fare del turismo una delle sue risorse primarie affidando la realizzazione del progetto al Professor Giancarlo Dall’Ara, Presidente dell’Associazione Nazionale Alberghi Diffusi, già Docente di Marketing Turistico all’Università di Perugia, oltre che curatore di numerosi alberghi diffusi in Italia e all’estero.

Si tratta del secondo asse del piano strategico approvato all’unanimità dal Consiglio Comunale nel 2010 avente a oggetto ‘Atri, da città dei servizi a città dell’accoglienza’.

Perché non pensare ad un progetto di albergo diffuso anche per la nostra Francavilla al Mare?

E’ ormai da diversi anni che si parla di riqualificare il bel quartiere di San Franco, il “paese alto” come viene spesso chiamato, che ha dato i natali a mia moglie Bruna, e che ammetto di non conoscere bene come altri quartieri di Francavilla, ma non si può negare che sia la zona più affascinante e fosse solo per il fatto di dover fare antiche rampe di scale per poterla visitare, solo questo le dona un appeal straordinario!

San Franco e un progetto di albergo diffuso è quindi il tema oggetto dell’articolo odierno, San Franco, un quartiere storico per il quale al di la di qualche buon evento organizzato nel periodo estivo, non si è mai trovato il coraggio di andare oltre per superare la cortina “dell’immanente” e proiettarsi nel mistero della strategia, nel trascendente. Perché una strategia è misteriosa, perché seppur vero che si ipotizza, l’alone di mistero che aleggia intorno ad essa è troppo forte. Solitamente lo stratega è definito con il termine di visionario ed il visionario è colui che ipotizza il futuro, lo scruta, lo sogna, lo immagina, ma la visione è mistero, perché nessuno sa se potrà mai concretizzarsi divenendo qualcosa di tangibile, di concreto, cioè se potrà realizzarsi e il mondo dell’incertezza, dove il mistero regna sovrano. Oggi io provo a superare questa cortina ed a cercare di ragionare e pensare a come si potrebbe intervenire per dare corso alla tanto agognata e richiesta riqualificazione. Lo faccio prendendo anche questa volta spunto dall’idea di colui che l’ha inventata, il prof. Giancarlo Dall’Ara, amico e professionista che Atri ha giustamente reclutato (chi meglio di lui!) e con il quale si potrebbe prendere in seria considerazione lo sviluppo di questa idea.

L’idea di trasformare il Paese Alto in un Albergo Diffuso, adottando la filosofia dello “sviluppo orizzontale dell’accoglienza“, che fa “diventare i vicoli del borgo corridoi“. Un modello originale insomma, che dovrebbe, per potersi affermare, chiamare a raccolta una buona fetta della popolazione del quartiere ed ovviamente l’amministrazione comunale e fors’anche regionale.

Ne vogliamo discutere? Nel frattempo per chi avesse voglia di approfondimenti, il consiglio è cliccare il link che conduce al blog del prof. Dall’Ara. Buona lettura!

Fonte: https://albergo-diffuso.blogspot.com/2017/12/teoria-dellalbergo-diffuso.html

Massima di marketing n. 9: l’analisi della concorrenza

“Il marketing non è altro che una forma civilizzata di conflitto nel quale la maggior parte delle battaglie sono vinte con le parole, con le idee e con il pensiero scientifico.” –  Albert W. Emery

Dopo aver letto la massima, cerchiamo di tessere un breve ragionamento su essa, partendo da un quesito di marketing:  “perché nel turismo, che è soprattutto per definizione fenomeno economico, e come si verifica invece di norma in tutti i sistemi economici competitivi, quello che è uno dei principali fattori da analizzare nell’ambito del cosiddetto micro-ambiente di marketing, la concorrenza, non viene mai dibattuto ed analizzato? Questo è molto strano, non ci si può non confrontare con la concorrenza, per un motivo molto semplice, perché se da un lato operiamo per cercare di rendere sempre più affascinante la nostra destinazione al fine di attirare turisti a visitarla, cioè CLIENTI, siccome questi clienti se non sceglieranno la nostra destinazione. sicuramente ne preferiranno un’altra, perché questa altra destinazione avrà da offrire evidentemente qualcosa di meglio in termine di valore, mi chiedo come sia possibile che quando questo fenomeno si verifica, e nel turismo si verifica spesso, perché non si effettuano analisi strutturali al fine di comprendere i motivi che hanno indotto questo cliente a scegliere un’offerta diversa dalla nostra e quindi a fare un’analisi di quello che fa la concorrenza in termini sia di marketing strategico che tattico?”

Forse perché “Le imprese peggiori ignorano i propri concorrenti”? Mentre le imprese mediocri li imitano e le imprese migliori ne divengono la guida? E’ questo forse uno dei motivi per cui i nostri risultati turistici sono molto blandi?

Concludiamo questa breve analisi asserendo che poiché i mercati sono diventati così competitivi non basta più conoscere i propri clienti. Scrivo questo con la speranza che almeno un’analisi sui propri  clienti/turisti la si faccia. Infatti le imprese di successo progettano e gestiscono sistemi per una continua acquisizione di informazioni sui propri concorrenti.