Quale target per il turismo d’Abruzzo?

Oggi noi di Abruzzomania vogliamo porci una dell più difficili domande di marketing che sottintende la presa di decisioni che comportano da un lato gran coraggio e dall’altro grande  capacità di discernimento di marketing strategico ovvero capire il miglior contesto di mercato nel quale il proprio business veleggia o può veleggiare. La domanda è: a quale target l’offerta turistica dell’Abruzzo deve rivolgersi? Questa domanda presuppone un altrettanto importante decisione che precede questa “presa di posizione ideologica”, ovvero qual’è l’offerta? Dei problemi correlati all’offerta abbiamo parlato in articoli precedenti e purtroppo non siamo riusciti a far partire un dibattito sull’arduo tema. Oggi per quanto ci è dato di capire, anche se non abbiamo mai letto un documento strategico ufficiale che dichiari questa scelta, il target turistico della nostra regione è rappresentato dagli amanti del mondo wild, della natura, quindi immaginiamo escursionisti, di età giovane o relativamente giovane e così via. Ecco, noi non siamo d’accordo ne sulla scelta del posizionamento strategico ne su quella del target. Non vogliamo oggi svelare la nostra idea strategica di quello che dovrebbe essere da un lato l’offerta strategica e dall’altro del posizionamento strategico, ma possiamo iniziare a dare un indizio svelando la strategia di targeting che sogniamo. Eccola svelata prendendo spunto da un interessante articolo intitolato “La frontiera del turismo silver: 140 milioni in Europa”. Una interessante ricerca dello studio Giaccardi & Associati svolto per conto della Cna Emilia Romagna che disquisisce su uno specifico target descrivendolo in grande ascesa, dotato di specifiche peculiari e amante del viaggio organizzato. Stiamo parlando del turismo “senior” o “Silver tourism” che conterà entro il 2030 140 milioni di turisti silver in Europa, mentre nel 2010 erano 41,9 milioni con una spesa annuale media di circa 3.800 euro, 1.250 euro in più rispetto ai turisti tra i 35 e i 54 anni.

“I turisti silver viaggiano per salute e benessere, ma anche per ‘recuperare il tempo perduto’. La silver economy è il risultato delle opportunità che nascono dalla spesa pubblica e dalla spesa dei consumatori relative all’invecchiamento della popolazione e alle esigenze specifiche degli Over 55. Si tenga conto del cambio di paradigma: passiamo dal considerarlo invecchiamento a longevità, i silver sono giovani dentro e hanno la necessità di fare e scoprire cose nuove”. Per queste caratteristiche, l’offerta e la sua narrazione devono adottare modalità mirate che superano completamente l’equazione del viaggio per anziani o per la terza età.

L’inquadramento generale del target dice che i consumatori silver sono i baby boomers degli anni ’50 e ’60: questa generazione ha vissuto pienamente gli anni del boom economico dell’Occidente, ha avuto occupazioni fisse e generalmente ben remunerate e gode di una disponibilità economica molto spesso superiore a quella delle nuove generazioni.

“Attualmente questa parte dell’economia ha nel mondo un valore di circa 8 mila miliardi di euro. Entro il 2020 la disponibilità di spesa della fascia di consumatori con più di 60 anni raggiungerà i 12mila miliardi di euro ed entro il 2030 i consumi generati da questi segmenti demografici peseranno addirittura il 50% del Pil di paesi come Stati Uniti e Giappone”.

L’Eurostat ci informa che la popolazione Over 55 europea è il 32% di quella complessiva ed entro il 2080, questa parte della popolazione crescerà di un ulteriore 55%. In Italia, i maggiori di 55 anni rappresentano il 35% dei cittadini.

Che l’economia “d’argento”, come viene definita per il colore dei capelli che si associa all’età e che in questi anni è diventato anche di moda, superando il significato di invecchiamento e sostituendolo con quello di “longevità”, sia da osservare anche per le proposte di viaggio è fuor di dubbio.

Eurostat stabilisce che il 47,1% della popolazione europea Over 65 ha viaggiato nel 2013 (circa 76 milioni di persone); 1 ogni 5 anziani in Italia e in Grecia ha compiuto almeno un pernottamento fuori casa nel 2013, principalmente nei loro paesi. I cinesi silver fanno 2 viaggi all’anno, uno a lunga distanza in Europa o America e uno corto in altre parti dell’Asia. Infine, Più dell’80% dei turisti Over 50 (una soglia più bassa rispetto alla consuetudine dei 55) conta di continuare a viaggiare almeno fino ai 75 anni.

Che tipo di vacanza cercano i viaggiatori silver? Vacanze alla ricerca delle radici genealogiche, soft adventure, intergenerazionali (con nipoti e bisnipoti), culturali per single, viaggi “bucket list”, cioè quelli di “almeno una volta nella vita”.

Inoltre, dall’indagine su un campione di turisti emiliano-romagnoli, emerge che il 30% è online almeno una volta al giorno e tra questi il 79% è su Facebook, “cioè sono anche longevi digitali”.

Interessante certamente scoprire che l’86% dei turisti silver si affida a un tour operator oppure un’agenzia di viaggio. A completamento, l’indagine presenta 28 casi tra imprese specializzate in tutto il mondo, di cui cinque italiane. Esistono anche portali di informazioni per il turismo senior e club con lo scopo di divulgare esperienze su temi specifici come il turismo con scopi sociali e di volontariato internazionale, turismo sostenibile e di avventura. Ad esempio, il progetto europeo “Silver cyclist” tra Germania, Spagna, Danimarca, Regno Unito e Lettonia per lo sviluppo di un prodotto turistico legato al cicloturismo. ”

Allora, vogliamo dare una svolta al turismo abruzzese?

Fonte: www.guidaviaggi.it

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