Turismo delle origini, di ritorno o affettivo

L’Enit ha realizzato un report su questo tema da cui si evince che “gli italiani residenti all’estero  sono i primi ambasciatori del brand Italia presso potenziali nuovi turisti in ingresso.  Infatti, negli italo-discendenti vive la tradizione di un luogo turisticamente attrattivo assieme alle diverse dimensioni culturali che connotano l’italian way of life”.

Ma quali sono i principali mercati di questa tipologia di turismo? Sono rappresentati da Brasile, dove risiedono 25 milioni di persone di origine italiana, Argentina (20 milioni) e Usa (17 milioni), seguiti da Francia, Svizzera, Germania e Australia.

Le spese top per visite alla famiglia d’origine da parte di discendenti italiani di II°/III° generazione, sono di  434 milioni (Usa), 86 milioni  (Canada), 49 milioni (Brasile) , 75 milioni (Argentina) .

Dall’esame delle statistiche dei flussi turistici verso l’Italia da parte dei Paesi di lungo raggio, storicamente meta di emigrati italiani, l’Italia è al primo posto tra i Paesi appartenenti all’area Schengen per pernottamenti (in generale quindi provenienti dall’extra-Europa) e, in particolare, da tutta l’area Centro e Sud America (5,6 milioni), dal Canada, dagli Stati Uniti e dal Brasile.”

Una vera e propria miniera d’oro! Ma purtroppo quando le politiche del turismo non sono gestite con approccio manageriale e marketing oriented, queste opportunità non sono minimamente valutate e tanto meno perseguite. 

Fonte: www.ttgitalia.com & foto by marketingdelterritorio.info

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