Progetto Rete Siti Unesco per il rilancio del Sud Italia e delle isole

Per prima cosa, a proposito di Unesco, ricordiamo che l’Italia è il paese che detiene il record di maggior numero di patrimoni dell’umanità dell’UNESCO nel mondo con 54 beni nella lista nel 2018. E l’Abruzzo? Abbiamo i 937 ettari delle cinque faggete vetuste inserite da luglio 2016 nel Patrimonio mondiale dell’umanità, primo sito Unesco in tutta la regione. Sono stati infatti premiati con questo ambito riconoscimento 5 siti di faggeta ricadenti in cinque comuni, siti che si contraddistinguono per l’elevata naturalità e per la specifica collocazione geografica lungo il crinale principale dell’Appennino

Le cinque faggete sono presenti nei comuni della provincia dell’Aquila, di Val Cervara, in vita da oltre 500 anni, di Moricento (Lecce nei Marsi), Coppo del Principe e Coppo del Morto (Pescasseroli) e Cacciagrande (Opi).

Ricordiamo anche che queste foreste primordiali dei faggi dei Carpazi e di altre regioni d’Europa sono un patrimonio non solo italico, ma condiviso con Albania, Austria, Belgio, Bulgaria, Croazia, Germania, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna e Ucraina.

C’è anche l’Italia ed in Italia c’è anche l’Abruzzo. Adesso in un’ottica di benchmarking vediamo come si organizzano alcune regioni competitor nel sud dell’Italia e chiediamoci perché l’Abruzzo non fa parte di questo gruppo, perché non appartiene più al sud Italia e quindi non ha titolo o perché strategie di co-marketing non appartengono alle corde di chi gestisce la governance della nostra regione?

“Cinque regioni insieme per promuovere i siti Unesco. Unisce cinque regioni ‘Progetto Rete Siti Unesco’, il piano presentato  a Matera per il rilancio del Sud Italia e delle isole. L’iniziativa vede impegnate BasilicataCampaniaPugliaSardegna e Sicilia per creare una rete tra i territori che ospitano siti patrimonio Unesco.  

Il progetto si concentra i particolar modo su 14 siti Unesco: i Sassi e il Parco delle chiese rupestri di Matera; la Costiera Amalfitana; il Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano con il parco archeologico di Paestum, Velia e la Certosa di Padula; il Complesso monumentale di Santa Sofia; la Reggia di Caserta, l’acquedotto Vanvitelli e il Complesso di San Leucio; la Palermo arabo-normanna e le cattedrali di Cefalù e Monreale; Siracusa e le necropoli rupestri di Pentalica; le città tardo barocche della Val di Noto; la villa romana del Casale di Piazza Armerina; l’Area archeologica su Nuraxi di Barumini; i trulli di Alberobello; Castel del Monte; il santuario Garganico di San Michele a Monte Sant’Angelo; e la Foresta Umbra.”

Fonte: www.ttgitalia.com – foto by avezzanoinforma.it

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