
Borghi mozzafiato – “A” di Altino

Il nostro sogno attraverso i borghi d’Abruzzo che sfidano l’impossibile continua, anzi, sarebbe meglio dire ricomincia, con la lettera “A” di Altino (CH). Osservando il paese attentamente, la prima immagine che ci salta nell’occhio è quella di un piccolo paese costruito su di una liscia roccia che svetta in alto tra un paesaggio di dolci colline. Infatti, non a caso, i profughi sfuggiti nel 452 d.c. dagli Unni di Attila che incendiarono le loro abitazioni nel porto militare di Altinumnella, oggi quartiere della città di Venezia, scelsero questo luogo per fondarvi il loro nuovo insediamento. Sembra un gioco della natura… ma se ci mettessimo ad osservare non più con la semplice ragione ma con uno sguardo libero da ogni tipo riferimento mentale, allora ci potrebbe succedere di vedere che le case sono costruite a forma di spirale. E’ come se gli abitanti avessero deciso di edificare il paese sopra il guscio di una lumaca o, come si direbbe in dialetto abruzzese, di una “ciammarica“. Al centro del tutto troviamo la facciata della maestosa Chiesa di Santa Maria del Popolo e, a partire da questa, tutte le alter costruzioni che sembrano girarle attorno, dai palazzi signorili alle case antiche di origine medioevale.
Sembra quasi che il nostro M. C. Escher (il famosissimo disegnatore olandese che ha trovato la sua ispirazione proprio dopo aver visitato l’Abruzzo) si sia divertito a ricreare uno dei suoi capolavori dell’illusione ottica, le immagini dove tutto ha un inizio ma dove non c’è una fine. E lo stesso effetto che si prova una volta che si visita Altino, come se ci si fosse immersi all’interno di un vortice infinito di meraviglie, dovuto alla sua particolare bellezza.

Non sarebbe uno scherzo se vi dicessimo che le “ciammariche“, ad Altino, sono molto apprezzate nella cucina del territorio, ma il pezzo forte, non solo della sua enogastronomia, è ben altro. A rubare la scena a tutto e a tutti è il Peperone rosso Dolce di Altino che, una volta fatto essiccare, diventa, non solo l’ingrediente da inserire nella preparazione dei piatti tipici locali, ma l’elemento centrale attorno a cui ruota quasi tutta la cucina abruzzese. Lo sanno bene i suoi abitanti che, ogni anno, dopo i suoi Santi Cosma e Damiano, lo festeggiano con il Festival del Peperone Dolce di Altino. Proprio come la Chiesa attorno alla quale gira tutto il borgo, e proprio come le opere di Escher che dal particolare riuscivano a proiettare la mente umana verso l’Infinito. Chissà in quale altro borgo psichedelico ci porterà il nostro artista olandese.
Per il momento, mentre aspettiamo, andiamo a visitare Altino, dunque, e lasciamoci trascinare dal suggestivo vortice di emozioni nel quale qualsiasi visitatore, con gli occhi capaci di vedere oltre, può farsi coinvolgere.
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