Vacanze Abruzzesi 2018

Foto Laghetto di Ortucchio by Paolo D’Intino

Che bello fare Vacanze Abruzzesi e conoscere luoghi, usi, costumi e persone che si trovano a poche decine di chilometri dalla città in cui vivi. Non visitarli avendone la possibilità, è un po’ come avere oro a portata di mano, trascurarlo (per non si sa bene qual motivo, forse perché l’oro del vicino è sempre migliore!) e andare nel Klondike, in Canada per trovarne meno della metà! Dove siamo stati io e Bruna, la mia dolce consorte questo agosto? Abbiamo per prima cosa concluso un “lavoro” iniziato circa un mese fa e finito di visitare tutti i bei borghi e paesi della Valle del Giovenco.

Foto borgo abbandonato di Sperone (Gioia dei Marsi) by Paolo D’Intino

Se ricordate, nell’articolo http://www.turismoreligiosoabruzzo.it/ABRUZZOMANIA/2018/08/08/una-bella-giornata-trascorsa-visitando-4-paesi-della-valle-del-giovenco/ , pubblicato l’8 agosto scorso, avevamo scritto su Pescina, Collarmele, Cerchio e Aielli. Per concludere la visita dei paesi della Valle del Giovenco che sono complessivamente 10,  mancavano all’appello 6 comuni, San Benedetto dei Marsi, Lecce nei Marsi, Ortona dei Marsi, Gioia dei Marsi, Ortucchio e Bisegna. Tutti ben visitati, per cui possiamo affermare: missione compiuta!

Foto Torre di San Martino in Agne a Lecce nei Marsi by Paolo D’Intino

Comuni tutti visitati, ma non ci siamo fermati qui. Abbiamo infatti scoperto anche uno dei borghi più belli d’Europa (si ho scritto bene, d’Europa!), Pacentro, pittoresco borgo medievale con strade in pietra, porticati e palazzi rinascimentali. Emblema del paese è il magnifico castello attribuito alla potentissima famiglia Caldora, che si erge alla sommità della collina con le due torri altissime, memori ancora dell’antico fasto. Tutto ciò pernottando in un meraviglioso Country Relais, chiamato Rocca Lorenizo, nome che apparentemente sembra strano, ma approfondendo scopriamo che il nome deriva da ciò che è stato questo straordinario luogo. Rocca perché questa amena location circa 1000 anni fa (si, mille!) era un avamposto del castello di Pacentro, quindi castello a sua volta e Lorenizo perché in prossimità della rocca era edificata una chiesa dedicata a San Lorenzo che in dialetto locale si pronuncia Lurenizo, poi lievemente italianizzato in Lorenizo. Che meraviglia scoprire queste piccole splendide storie! Che dire poi dei gestori del country relais, squisiti e discreti, ma soprattutto al di la della speciale colazione servita e dell’incredibile luogo che ci hanno dato la possibilità di vivere, sono da ammirare perché grazie al loro lavoro questo straordinario posto resta vivo come merita.

Foto country relais Rocca Lorenizo by Paolo D’Intino

Poi Bugnara, Introdacqua, Campo di Giove, Prezza, Scanno, Pratola Peligna, Cocullo e visita speciale a Sulmona all’opificio con annesso museo dislocato su 4 piani della Premiata Fabbrica di Confetti Pelino. Onore a questa dinastia di imprenditori che hanno dato lustro all’Abruzzo nel mondo con i loro deliziosi confetti. Nei prossimi articoli vi racconteremo e descriveremo più nel dettaglio cosa abbiamo avuto la fortuna di vedere, conoscere, scoprire e incontrare durante le nostre splendide Vacanze Abruzzesi 2018!

Foto museo Pelino by Paolo D’Intino

Una bella giornata trascorsa visitando 4 paesi della Valle del Giovenco

(foto Torre Piccolomini di Pescina by Paolo D’Intino)
Prima di parlarvi della Valle del Giovenco e descrivere quanto di bello ed interessante abbiamo visto (io, con moglie Bruna e nipoti al seguito, tutti Abruzzomaniaci come me, si anche i giovani ragazzi che ogni volta che sanno che andiamo in giro per l’Abruzzo ci chiedono di venire con noi), durante la splendida giornata di vacanza trascorsa in questi ameni luoghi, vorrei pormi la  seguente profonda domanda : “Non mi chiedo quanti non abruzzesi conoscano la Valle del Giovenco, ma quanti abruzzesi la conoscono e l’abbiano mai visitata“.
(foto casa natia di Ignazio Silone di Pescina by Paolo D’Intino)
La domanda sorge spontanea perché noi di Abruzzomania abbiamo deciso di non nasconderci dietro al classico dito e quindi ci vogliamo interrogare sui gaps, sui limiti, che non permettono alla nostra meravigliosa regione di essere apprezzata a livello nazionale, europeo e mondiale. Nella mie esperienze dialettiche, e quindi non parlo per sentito dire, purtroppo molto spesso mi imbatto in abruzzesi con cui intavolo chiacchierate sul più e sul meno e spesso si scivola a discutere sull’annosa questione del perché la nostra amata (è tutto da vedere!) regione non sia apprezzata e conosciuta per quanto meriterebbe, grazie alle meraviglie di cui è dotata ( e sic … spesso le meraviglie iniziano con le montagne su cui si può andare a sciare in pochi minuti per arrivare al mare e … tutto il resto, dove lo mettiamo?).
(foto concattedrale di Santa Maria delle Grazie di Pescina by Paolo D’Intino)
Orbene, non appena il mio eloquio si discosta un po’ dai monti e dal mare ed inizio a parlare delle meraviglie archeologiche e non solo ad esempio di Capestrano e di tutti i gioielli che questo piccolo borgo possiede, di straordinarie eccellenze religiose, di particolari siti naturali, di speciali tradizioni enogastronomiche e dell’artigianato, di storiche feste e di tanto altro, nel 90% dei casi il mio interlocutore (che ricordo è abruzzese), finisce appunto di interloquire, si sente in imbarazzo, recita un immediato mea culpa, perché non conosce queste meraviglie, e il discorso si riversa su CR7 o qualcosa di meno impegnativo,  e quindi mi pongo una seconda amletica domanda: “Ma come si può pretendere che arrivino visitatori dal resto del mondo, se noi indigeni non conosciamo ciò che ci appartiene e ci circonda?“.
(foto casa museo Mazzarino di Pescina by Paolo D’Intino)
Ad esempio quanti sanno che Mazzarino, si il famoso cardinale Mazzarino che fece nel ‘600 grande la Francia, colui che succedette a Richelieu, era nativo di Pescina? Ed a lui è dedicato un bellissimo piccolo museo?
Non voglio far polemica, ma siccome questo gap spesso lo incontro anche parlando con addetti ai lavori, capirete bene che la questione diventa spinosa e necessita assolutamente il ricorso ad una strategia per risolverla, partendo dal presupposto che se non mettiamo a punto un motore di sviluppo interno della conoscenza, difficilmente ma molto difficilmente si potrà sperare e pensare che il volano del turismo abruzzese potrà mai decollare. Detto questo, sul quale però invito tutti gli stakeholder turistici a fare una profonda riflessione, torniamo alla Valle del Giovenco.
(foto fontana Fontamara di Ignazio Silone a Pescina by Paolo D’Intino)
Questa bella valle, che si trova nel territorio del parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, prende il nome dal fiume Giovenco la cui sorgente sgorga dal monte Pietra Gentile, a 1250 metri sul livello del mare. Il Giovenco che l’attraversa quasi tutta, sfocia nella conca del Fucino, come quando era lago, confluendo nel fiume Liri nei pressi di Capistrello.
(foto chiesa di Santa Maria delle Grazie di Cerchio by Paolo D’Intino)
Dieci sono i comuni che appartengono alla valle ed in questa occasione ne abbiamo visitati 4: Pescina, Collarmele, Cerchio e Aielli, riservandoci la visita dei restanti 6 nelle prossime giornate di Vacanze Abruzzesi. Ma cosa c’è di bello da vedere in questi bei borghi e paesi? Vediamolo in rapida successione:

la Torre Piccolomini, la concattedrale di Santa Maria delle Grazie, il museo e centro studi Ignazio Silone, la succitata casa museo Mazzarino in quel di Pescina; l’osservatorio astronomico Torre delle Stelle e il borgo vecchio di Aielli Alto; la chiesa di Santa Maria delle Graziemuseo civico a Cerchio (molto bella la storia della santa),  Collarmele, paese famoso per l’alone di mistero che aleggia intorno ad esso per la leggenda, citata dallo storico Pansa, che riferisce che questo all’epoca borgo distrutto dal terremoto del 1915, in tempi passati diede i natali a tutti i persecutori di Cristo, ma noto anche per lo storico valico Forca Caruso e il grande parco eolico. Cosa c’è di bello da vedere negli altri comuni della Valle del Giovenco lo scoprirete nelle prossime puntate di … Vacanze Abruzzesi!

(foto borgo antico di Aielli con porta Jannetella by Paolo D’Intino)

Una vacanza abruzzese a Fara San Martino

Foto by Paolo D’Intino

Oggi voglio raccontarvi di una bella vacanza abruzzese, trascorsa nell’accogliente Hotel del Camerlengo a Fara San Martino, patria della pasta d’Abruzzo. Con moglie, figli e nipotina di 2 mesi, abbiamo qui alloggiato per due notti, il 7 e l’8 luglio scorsi. In hotel abbiamo degustato la buona cucina dell’Hostaria del Camerlengo, soprattutto per quanto riguarda i primi piatti che non potevano essere cucinati se non con le specialità pastaiole delle note aziende locali De Cecco, Del Verde e Cocco. Gradevole anche la bella piscina di 25 m. che consente di allietare i pomeriggi e le mattine assolate rinfrescandosi in acqua. Da ricordare la visita alla famose e suggestive Gole di San Martino che ci hanno condotto all’incantevole Abbazia di San Martino in Valle, dove riposano i resti di un’abbazia benedettina raggiungibili solo percorrendo le famose gole.

Un’esperienza da fare che consiglio a tutti gli abruzzesi che o non hanno mai visitato questi posti incantati o lo hanno fatto ma in modo fugace.

Nasce Abruzzomania – Guest Blogging Tourism – Il TUblog, il TUo blog, il blog sul TUrismo per l’Abruzzo

Ho un’idea sul turismo per l’Abruzzo di cui non si parla costantemente e incessantemente come si dovrebbe. Negli ultimi 20 anni ho accumulato molta conoscenza, forse troppa nel settore del turismo, tanto da sentirmi “grasso” di know how, pur non essendo un operatore diretto.  Si, è vero, ho fondato un’associazione di categoria sul turismo no profit con alcuni cari amici, uno in particolare David Giovannoli , anche lui gravido come me di tante belle conoscenze sul turismo, in particolare sull’Abruzzo. Ci siamo anche messi alla prova ed abbiamo organizzato dei prodotti turistico-esperienziali messi in scena a Capestrano e ad Isola del Gran Sasso, in collaborazione con DMC del territorio e amministrazioni comunali, come ad esempio abbiam fatto all’ultimo Abruzzo Open Day Winter, raccogliendo molti consensi. Ma noi facciamo un altro mestiere, quindi che fare? Tenere questo sapere in modalità autoreferenziale e quindi senza costrutto o condividerlo? Ma certamente, viviamo nell’era dello sharing di tutto, quindi condividiamolo, ma come? Ecco l’idea. Un semplicissimo blog, intitolato “ABRUZZOMANIA – Guest Blogging Tourism”, che vuol dire coinvolgere più stakeholder possibili di settore e poi divulgare a go go, divulgare. divulgare, contenuti sul turismo, sul marketing e sull’Abruzzo, con la speranza che questa miccia, una volta accesa possa innescare qualcosa di positivo, perseguendo il nobile scopo di rovesciare finalmente e definitivamente il paradigma turistico, ovvero modificare, nella nostra meravigliosa regione, l’Abruzzo, la cultura turistica un po’ latente! Un progetto ambizioso? Non saprei, ma se le cose in cui credi non le metti alla prova non potrai mai avere risposta a tali forti e importanti domande. Quindi si parte perché la voglia è tanta, ma prima di farlo volevo chiedere agli addetti ai lavori ed anche ai miei concittadini se questa idea, che inizialmente partirebbe dalla nostra bella Francavilla al Mare, per poi diramarsi in tutta la regione, piace e soprattutto, sarà utile? Attendo commenti e faccio sin d’ora spazio a chi vorrà salire in sella e mettersi con noi alla guida di questo bel progetto. Grazie! Paolo D’Intino Presidente Associazione Centro Turistico TREe – Eccellenze, Esperienze, Emozioni