L’Abruzzo “wilderness” punta al mercato del Nord Europa
Incrementare il traffico turistico a livello nazionale ed internazionale. E’ uno degli obiettivi perseguiti dalla regione Abruzzo. I dati Istat raccolti evidenziano che il turismo in Abruzzo sta crescendo: nel corso del 2017 sono stati infatti registrati 1.548.653 arrivi turistici (+1,5% rispetto al 2016) e 6.193.473 presenze (+1,2% rispetto al 2016).
La maggior parte dei visitatori della Regione è di provenienza italiana, ma già nei prossimi mesi sarà messa in atto un’importante campagna di informazione per promuovere la programmazione balneare 2019 e spalancare le porte ai turisti stranieri, puntando al mercato del Nord Europa e in particolar modo alla Germania che rappresenta il principale referente internazionale dell’Abruzzo.
Per supportare logisticamente questa strategia, l’aeroporto “Pasquale Liberi” introdurrà i voli diretti tra Pescara e Monaco a cui si aggiungono i voli diretti operati da Ryanair per Bucarest (da fine di ottobre con due frequenze settimanali) accanto alle già attive 5 rotte invernali verso Bruxelles, Francoforte, Londra Stansted, Malta e al nuovo volo Pescara-Praga previsto per aprile 2019.
La varietà paesaggistica contraddistinguerà l’Abruzzo e le novità della promozione turistica non verteranno unicamente sulla prossima stagione balneare, ma punteranno anche all’arrivo della stagione invernale che ogni anni trasforma la regione in una meta per gli sportivi. I massicci montuosi offrono il più grande complesso montano dell’Appennino, 700 km di circuiti per principianti ed esperti sciatori di cui 400 km di piste per lo sci alpino e 300 km di piste per lo sci di fondo. Non mancheranno proposte per tutta la famiglia come escursioni guidate, gite sulla Transiberiana d’Italia e ciaspolate nei boschi e nelle valli tra gli scenari del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, del Parco Nazionale della Majella e presso i numerosi comprensori sciistici della regione.
L’Abruzzo sta riposizionando il suo brand sul mercato internazionale decidendo di puntare sul concept di ‘wilderness’ per promuovere la Regione all’estero attirando quei turisti che vogliono scoprire il territorio con lentezza”.
Da sottolineare che nella stagione estiva (da giugno ad agosto) gli arrivi in Abruzzo sono cresciuti dell’1,5 per cento rispetto al 2017, mentre le presenze sono aumentate del 2,6 per cento. A trainare soprattutto il prodotto montagna, cresciuto del 4,4 per cento.”
Fonte: www.guidaviaggi.it – www.ttgitalia.com
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Cos’è il marketing del turismo?
Non è una funzione dell’impresa o della destinazione! E’ una filosofia di gestione, un modo di pensare, una mentalità vincente, un’attitudine a cui orientare l’azienda o la destinazione, è quindi un orientamento, a cosa? Al mercato e al cliente!
E’ molto di più di una semplice campagna promo-pubblicitaria e di un sito internet o di una strategia di webmarketing! Il clacson sta all’intera autovettura come la pubblicità sta all’intera macchina di marketing! E’ una macchina … potente! E’ parte del lavoro di tutti gli addetti, di tutti gli stakeholder, dell’assessore al turismo, del proprietario dell’attività turistica, dell’addetto alla reception, del vigile urbano, del responsabile dell’ufficio di accoglienza, dell’agenzia che sviluppa le strategie di comunicazione, del conducente del taxi, del cittadino che da informazioni, del cameriere e del barista, del consulente di destination marketing … dell’intero sistema turistico! La lista è molto lunga.
E’ quindi una cultura! Suo compito precipuo (non esclusivo) è creare la migliore combinazione prodotto-servizio che produca reale e concreto valore al cliente/turista/persona obiettivo, producendo come risultato l’acquisto dell’offerta con conseguente appagamento e ancor meglio esaltazione dell’effettivo bisogno manifestato nella fase ante. E’ questo il marketing? NO! E’ molto di più!
La creazione del valore e la soddisfazione o la meraviglia (wow marketing) rappresentano il dna del marketing del turismo e dell’accoglienza. L’Abruzzo deve iniziare a produrre prodotti turistici focalizzati sui clienti target, prevenendo prima e soddisfacendo dopo i loro bisogni, comunicando loro lo Spirito dell’Abruzzo (che deve essere individuato, selezionato ed estratto), con un condimento di una maniacale cura del dettaglio tale da essere in grado di poter offrire ESPERIENZE MEMORABILI!
Paolo D’Intino
Vendite ipnotiche & turismo
Cosa c’entrano, dirà qualcuno, le vendite ipnotiche con il turismo? C’entrano, c’entrano! La vendita è una importante attività, o meglio dire, leva di marketing, potremmo dire con un bel paragone, che le vendite stanno al marketing, come il goleador o il reparto “attacco” di una squadra di calcio sta alla società intera (attenzione non alla semplice squadra). Purtroppo e stranamente, nel turismo si parla poco di vendite, si adopera molto poco o quasi mai questo verbo determinante, senza il quale nulla si fa e nulla si produce o ancor meglio nulla si colloca sul mercato. A si, dimenticavo, si parla di promo-commercializzazione, terminologia buffa, che non appartiene al lessico del marketing, ma che il turismo ha sposato come a voler esorcizzare la paura di usare il termine “vendere“! Non utilizzare questo termine equivale alla squadra di calcio che disattiva il reparto d’attacco.
In questo periodo sto studiando, per motivi professionali e non per il turismo, che ricordo è una mia passione, la vendita ipnotica (sarebbe meglio dire che la sto ripassando). Il collegato è scattato subito! Perché non utilizzare questa tecnica per promuovere e vendere il nostro territorio?
Cos’è la vendita ipnotica? Non va confusa con l’ipnosi, si tratta semplicemente di suscitare suggestioni che creano aspettative verso qualcosa (prodotto o servizio), da utilizzare eticamente solo su clienti che abbiano reale e concreto interesse all’acquisto di determinati prodotti/servizi, al fine che questo potenziale cliente si ricordi in un determinato momento di questa suggestione e sia spinto a compiere un’azione positiva nei suoi riguardi.
Facciamo un esempio di applicazione di questa tecnica al turismo per promuovere un’eccellenza del nostro territorio, l’arrosticino, ipotizzando di descrivere “una cena a base di arrosticini che susciti un’attività ideo-sensoriale, descrivendo il delizioso piatto abruzzese e la bruschettina farcita con amore che accompagna questa degustazione, dando forma all’immaginazione, potendo sentire il profumo fruttato dell’olio extavergine locale, cogliendone aromi, colori, e sfumature, riuscendo persino ad immaginare il frantoio di famiglia dove sgorga un nettare così pregiato, dal colore del sole e dell’oro, degustando una varietà di arrosticini rigorosamente fatti a mano, ora di pecora e, in deroga all’abbruzzesità, di fegato ed anche di pollo per i più piccini. Sentire il caldo bocconcino di carne in bocca sfilato dallo spiedino di legno con grazia mista a leggera forza che riempie di delizia il palato. Uno che tira l’altro, in una infinita gara di numeri di bontà, innaffiando questa delizia con birre autoctone di nuova generazione che bagnano la gola, facendolo scivolare nel più profondo peccato di gola.”
Dopo aver detto questo a qualcuno (che non sarà vegetariano, ma forse …), se questo qualcuno riceverà la fatidica domanda dalla moglie o dalla fidanzata «hai fame», siamo certi che a livello coscio, trasmesso dall’inconscio, probabilmente gli verrà una voglia matta di mangiare, … immaginate un po’ cosa? Questo mistery shop non vive in Abruzzo? E ancora probabilmente gli verrà una voglia matta, oltre che di mangiare ghiotti arrosticini, anche di venire in Abruzzo!
Foto by www.venditaipnotica.it
La cultura del marketing del turismo
Oggi Abruzzomania desidera parlare di cultura del turismo e lo fa impegnandosi in un lavoro un po’ complesso, che consiste nell’effettuare una disamina di alcuni aspetti basilari del marketing del turismo.
Secondo il pensiero di Kotler, a causa delle caratteristiche specifiche che possiede e che richiedono un adattamento, ovvero una personalizzazione del marketing, con sviluppo di particolari applicazioni ad hoc per questo strategico settore economico, queste ultime non possono essere lasciate ai professionisti del turismo, intesi quali operatori della filiera, ma fatte gestire da specialisti della materia, a causa della complessità e specificità che rendono la disciplina del marketing del turismo addirittura unica e articolata nell’ambito dei vari marketing specialistici. Di conseguenza questi fattori critici richiedono l’elaborazione di tools di marketing e di tecniche specialistiche molto mirate.
Vediamo in rapida successione quali sono queste specificità:
1) la natura sistemica dell’approccio che il marketing del turismo deve assolutamente possedere. Ossia, c’è un unico denominatore comune, il viaggio/meta, che produce il fatto di assumere comportamenti e decisioni diverse, in funzione dei concorrenti e delle tipologie di clienti appartenenti a categorie diversificate. E’ come se si trattasse di un marketing policefalico, a più teste, quello della destinazione, quello delle imprese turistiche ubicate nella destinazione o ad essa collegate come intermediarie e quello degli enti pubblici. Insomma un groviglio di marketing non semplice da sciogliere. Marketing che deve quindi da un lato mediare e dall’altro interagire con l’offerta dei servizi ricettivi e dell’intrattenimento, l’offerta dei servizi di trasporto e della ristorazione, l’offerta dei servizi dell’intermediazione, l’offerta territoriale della Pubblica Amministrazione e delle organizzazione pubbliche e private di promozione dell’offerta turistica locale.
2) il secondo elemento concerne la natura di servizio dell’attività dell’offerta turistica. Infatti alle classiche difficoltà tipiche del marketing dei servizi caratterizzate dall’immaterialità e l’intangibilità del prodotto, impossibilità di fare scorte, la deperibilità, la contestualità della produzione e del relativo consumo, si addiziona la tridimensionalità delle relazioni personali, viaggiatori/imprese turistiche, viaggiatori/popolazione indigena, viaggiatori/viaggiatori. Questa dimensione difficilmente riscontrabile in altri contesti economici si può definire INCONTRO TRA CULTURE, con il viaggiatore che al momento del viaggio, ma oserei dire anche prima e dopo, è parte integrante del prodotto, acquisendo la definizione di PRO-SUMER, parola macedonia che significa produttore/consumatore, ossia il consumatore che partecipa attivamente alla costruzione del processo produttivo del servizio che poi sarà lui stesso a fruire.Tutto ciò causa un maggior difficile controllo della relazione domanda/offerta, che produce la nascita di un secondo neoconcetto/neologismo: il TURISMO LIQUIDO, che rafforza la necessità di ricorrere ad un marketing specialistico.
3) Terzo ed ultimo elemento, è rappresentato dal fatto che la tecnologia ed i fenomeni di globalizzazione che stanno incidendo molto in tutti i settori dell’economia, nel turismo producono un’incidenza molto ma molto più rilevante. La globalizzazione non è controllata dalle imprese turistiche, specialmente quelle di piccole dimensioni che possono solo subire il fenomeno e l’Italia che dispone di poche imprese globali, risente molto negativamente di questo elemento del macro-ambiente. Il trasporto aereo è diventato un consumo di massa e le tecnologie della comunicazione permettono alla domanda mobile (i viaggiatori) di acquisire con maggiore facilità le informazioni necessarie anche per mete dall’altra parte del globo.
ERGO, la lezione che possiamo trarre da questo articolo è la seguente: anche le micro-imprese turistiche, che come tutte le imprese sono in concorrenza per acquisire le preferenze dei consumatori, devono fare marketing turistico! Ma quante, ad esempio nel nostro Abruzzo, si organizzano in tal senso? Noi di Abruzzomania, alla luce dei risultati dei flussi turistici prodotti negli ultimi anni, riteniamo molto poche, troppo poche. Se ne desume che deve nascere una nuova cultura all’interno del mondo delle imprese turistiche abruzzesi e delle organizzazioni pubbliche: la CULTURA DEL MARKETING DEL TURISMO!
- Foto by psycondesk.it
Abruzzo presente al Salone del Gusto di Torino
Le eccellenze agroalimentari abruzzesi sono straordinarie e quindi è bene che l’Abruzzo presenzi alla 12° edizione di Terra Madre Salone del Gusto promosso da Slow Food, che si terrà dal 20 al 24 settembre, al Lingotto di Torino. Obiettivo: promuovere il territorio abruzzese e le sue peculiarità con si auspica ricadute positive anche sotto il profilo turistico.
“La nostra regione sarà presente con 13 produttori e 21 presidi e comunità del gusto, dallo zafferano ai formaggi, dai salumi alle carni, dagli ortaggi ai vini.
Nel corso del Salone del Gusto sarà presentata l’università diffusa di Slow Food, un progetto ambizioso di livello internazionale, in cui “i custodi dei saperi” (agricoltori, casari e produttori biologici) metteranno a disposizione di tutti le proprie conoscenze, in una rete di tipo accademico aperta alla condivisione e al confronto.”
Fonte: www.guidaviaggi.it – Foto by salonedelgusto.it
La nuova strategia dell’Abruzzo per il turismo sostenibile
ll disciplinare arriva a conclusione di un progetto in collaborazione con la Pmc – Polo del Turismo regionale, frutto del protocollo d’intesa tra Legambiente e regione Abruzzo, sottoscritto a luglio 2017, per la promozione della pratica del turismo attivo e sostenibile ed elemento integrato nel nuovo Piano regionale del turismo di recente approvazione.
Il progetto sarà presentato nel corso del Seminario Nazionale sul Turismo Sostenibile, organizzato nel Monastero di Santo Spirito nel Comune di Ocre (Aq) e voluto dal presidente vicario della Regione, Giovanni Lolli.
Il programma dell’evento, che prevede la presenza di rappresentanti del Ministero del Turismo e dell’Enit, include anche un confronto tra un’esperienza italiana e quella dei Paesi Baschi aderenti a Necstour, importante rete turistica europea sul turismo sostenibile: interverranno Inigo Uriarte, del settore Turismo del Governo basco, che parlerà della ‘Gestione integrata della costa Basca’ e Gianfranco Ciola, Direttore del Parco delle dune costiere di San Lorenzo e del Gal della Val d’Itria in Puglia.”
Fonte: www.ttgitalia.com – Foto by ilovethisplanet.it
Francavilla al Mare: un progetto di albergo diffuso per riqualificare il quartiere di San Franco
Atri vuole per volontà dell’Amministrazione Comunale diventare un Albergo Diffuso per ridare vigore a una località splendida e ricca di fascino e fare del turismo una delle sue risorse primarie affidando la realizzazione del progetto al Professor Giancarlo Dall’Ara, Presidente dell’Associazione Nazionale Alberghi Diffusi, già Docente di Marketing Turistico all’Università di Perugia, oltre che curatore di numerosi alberghi diffusi in Italia e all’estero.
Si tratta del secondo asse del piano strategico approvato all’unanimità dal Consiglio Comunale nel 2010 avente a oggetto ‘Atri, da città dei servizi a città dell’accoglienza’.
Perché non pensare ad un progetto di albergo diffuso anche per la nostra Francavilla al Mare?
E’ ormai da diversi anni che si parla di riqualificare il bel quartiere di San Franco, il “paese alto” come viene spesso chiamato, che ha dato i natali a mia moglie Bruna, e che ammetto di non conoscere bene come altri quartieri di Francavilla, ma non si può negare che sia la zona più affascinante e fosse solo per il fatto di dover fare antiche rampe di scale per poterla visitare, solo questo le dona un appeal straordinario!
San Franco e un progetto di albergo diffuso è quindi il tema oggetto dell’articolo odierno, San Franco, un quartiere storico per il quale al di la di qualche buon evento organizzato nel periodo estivo, non si è mai trovato il coraggio di andare oltre per superare la cortina “dell’immanente” e proiettarsi nel mistero della strategia, nel trascendente. Perché una strategia è misteriosa, perché seppur vero che si ipotizza, l’alone di mistero che aleggia intorno ad essa è troppo forte. Solitamente lo stratega è definito con il termine di visionario ed il visionario è colui che ipotizza il futuro, lo scruta, lo sogna, lo immagina, ma la visione è mistero, perché nessuno sa se potrà mai concretizzarsi divenendo qualcosa di tangibile, di concreto, cioè se potrà realizzarsi e il mondo dell’incertezza, dove il mistero regna sovrano. Oggi io provo a superare questa cortina ed a cercare di ragionare e pensare a come si potrebbe intervenire per dare corso alla tanto agognata e richiesta riqualificazione. Lo faccio prendendo anche questa volta spunto dall’idea di colui che l’ha inventata, il prof. Giancarlo Dall’Ara, amico e professionista che Atri ha giustamente reclutato (chi meglio di lui!) e con il quale si potrebbe prendere in seria considerazione lo sviluppo di questa idea.
L’idea di trasformare il Paese Alto in un Albergo Diffuso, adottando la filosofia dello “sviluppo orizzontale dell’accoglienza“, che fa “diventare i vicoli del borgo corridoi“. Un modello originale insomma, che dovrebbe, per potersi affermare, chiamare a raccolta una buona fetta della popolazione del quartiere ed ovviamente l’amministrazione comunale e fors’anche regionale.
Ne vogliamo discutere? Nel frattempo per chi avesse voglia di approfondimenti, il consiglio è cliccare il link che conduce al blog del prof. Dall’Ara. Buona lettura!
Fonte: https://albergo-diffuso.blogspot.com/2017/12/teoria-dellalbergo-diffuso.html
Storie straordinarie per l’Abruzzo
Anche l’Abruzzo attraverso una oculata strategia di marketing low cost, potrebbe realizzare una strategia simile. Non avremo la forza finanziaria degli Emirati, ma abbiamo tante storie straordinarie da raccontare. Potremmo raccontare storie del passato, come quella ad esempio del Gigante di Acciano Giuseppe Catoni e del brigantaggio e storie del presente, storie di pastori, di pescatori, di uomini e donne abruzzesi, ne avremmo veramente tante da raccontare!
Nel frattempo vediamo cosa stanno architettando negli Emirati Arabi con le loro ‘Storie straordinarie’. Ecco a voi la nuova strategia di marketing di Abu Dhabi!
L’obiettivo del nuovo progetto è quello di continuare ad accrescere la conoscenza e l’appeal di Abu Dhabi, e di far crescere la sua percezione come destinazione distintiva per il tempo libero, gli affari e la cultura.
I primi due di questi film vedranno protagonisti Fatema Al Hameli, che si definisce “Camel Whisperer” (Addestratrice di Cammelli), nonché prima donna degli Emirati a partecipare con i suoi animali alle aste di cammelli e ai concorsi di bellezza di animali del Paese, e il “Rocket Boy” (Ragazzo Missile) Theo Kekati, un adolescente appassionato di motori e velocità, esperto nel trovare divertimento da brividi.
I mini-film ‘A Series of Extraordinary Stories’ sono visibili in tutto il mondo a questo link.”
Fonte: www.ttgitalia.com – Foto by rete8.it
Fonte: www.guidaviaggi.it
Strategie di turismo destagionalizzato con la Golden Week cinese del 1 ottobre: Italia nella Top Ten
Oggi Abruzzomania accende i riflettori su una delle più grandi problematiche di chi si occupa di turismo, la destagionalizzazione. E perchè la destagionalizzazione è un problema? Semplicemente perché il suo contrario, la stagionalizzazione, è un problema: “il problema più grave del turismo in Europa è la sua elevata concentrazione in alta stagione, il che comporta la congestione delle capacità di trasporto e dei servizi di accoglienza, nonché il degrado dell’ambiente naturale ed umano nell’alta stagione, ed uno scarso impiego delle risorse finanziarie ed umane nella bassa stagione”. (Commissione CEE (1991)). Quindi bisogna darsi da fare per ideare strategie finalizzate a far aumentare i flussi turistici nei periodi dell’anno che hanno meno appeal turistico.
Prendiamo pertanto spunto da un interessante articolo edito sul miglior blog d’Europa, curato dal prof. Giancarlo Dall’Ara, che si occupa da circa 15 anni di mercato turistico cinese. Un livello di specializzazione ed una competenza raggiunte sul turismo cinese senza precedenti ed una straordinaria capacità visionaria, tale da consentirgli di vedere cose che 15 anni or sono nessuno osava immaginare. Alzi la mano chi 15 o anche 10 anni fa pensava che oggi il turismo cinese divenisse un baluardo nella top five (sono quarti al mondo!) di chi viaggia per visitare il globo!
Ho avuto la fortuna di conoscere il prof. Dall’Ara in occasione di un convegno organizzato dall’Associazione “Francavilla c’è” nel 2010, in cui storicamente, grazie alla sua qualificata presenza, per la prima volta si discusse della materia turistica, nella cittadina di Francavilla al Mare, in modo veramente qualificato.
Leggiamo il suo pensiero ed i suoi preziosi suggerimenti sull’adozione di una possibile strategia di destagionalizzazione, con la speranza che qualche organizzazione turistica o qualche amministrazione illuminata, ne possano far tesoro:
“Se la vostra località vuole aumentare il numero dei visitatori nel mese di ottobre, questa notizia fa per voi. L’1 ottobre è festa nazionale in Cina e gran parte della popolazione va in vacanza (Golden Week). Negli ultimi anni è aumentato il numero dei turisti cinesi che vanno in vacanza all’estero e le previsioni per la prossima Golden Week sono di un ulteriore incremento del 4% (secondo Ctrip, leader nel turismo online in Cina). Tra le mete più gettonate quest’anno ci sarà ai primi posti il Giappone, assieme alla Taylandia, e poi Singapore, Stati Uniti e Canada. Ma anche l’Italia è tra le prime 10 destinazioni estere del turismo cinese. A consuntivo vedremo in quale posizione. Il mercato turistico cinese non è solo il più grande mercato turistico al mondo ma è anche quello più destagionalizzato, che cresce di più, e spende di più.“
Quindi la speranza di Abruzzomania, è che la nostra regione o qualche destinazione turistica o DMC del nostro territorio, ovviamente non per il 2018, perché siamo in ritardo, possa prendere spunto da questa opportunità cercando di progettare per il 2019 un’iniziativa strategica finalizzata ad attirare turisti cinesi in occasione del Golden Week!
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