Vince l’Asia nella top ten delle destinazioni internazionali

Le mete asiatiche dominano la top ten delle destinazioni internazionali (GlobalData) e per capire quali siano è sufficiente leggere la grafica che introduce l’articolo. E quindi? Potremmo rispondere mutuando una bella citazione  del prof. Giancarlo Dall’Ara: “Il futuro del turismo è già cominciato”.

Chiediamoci anche perché. Perché la Thailandia è la meta turistica tra le più ambite a livello mondiale? Hanno spiagge e isole tropicali al sud e la giungla bellezze naturali incomparabili, palazzi reali d’epoca, antichi templi decorati con Buddha che fa da padrone un po’ ovunque, con possibilità di fare vacanze in luoghi molto belli senza spendere cifre alte. Quindi il vantaggio competitivo REALE è sicuramente l‘ottimo rapporto qualità-prezzo. Mi sfugge qualcosa?  Dimenticavo, è chiamata “Il Paese dei sorrisi”, quindi accoglienza a go go, e in ultimo la forte identità  dell’essere “thai” con lo stile “thainess”: rappresentato da cibo, massaggi, benessere, artigianato, festività, ospitalità, Questa è la loro chiara e divulgata strategia che porta ogni giorno mediamente 57.000 persone a visitare Bangkok?

A questo punto interroghiamoci su quale siano le nostre di strategie? Non pretendo ovviamente di paragonare la nostra seppur bella regione alla Thailandia, ma mi piacerebbe molto leggere un documento di indirizzo strategico sul nostro turismo, sul turismo d’Abruzzo, anche sintetico, che illustri visione, missione, valori, filosofia, segmentazione, target, posizionamento, vantaggio competitivo, obiettivi, leve tattiche.  Dov’è, qualcuno lo ha mai elaborato? Se si, come detto mi piacerebbe leggerlo, qualcuno può dirmi dove reperirlo? Se no, cosa si aspetta a produrlo? Paolo D’Intino

In vacanze gratis a Rimini

Ancora benchmarking, semplicemente perché dobbiamo imparare e tanto, attraverso la lettura delle strategie e delle azioni tattiche di chi sa manovrare le leve del marketing turistico! Queste sono iniziative promozionali che dovrebbero essere più nelle corde di chi insegue che non di chi è leader di mercato e detiene importanti, anzi strabordanti quote di mercato. Perché in Abruzzo non riusciamo a progettare il marketing del turismo che ci meritiamo? Vediamo cosa fanno a Rimini per acquisire nuovi e aumentare la fedeltà dei vecchi clienti:

“In vacanza gratis a Rimini (basta che tutto sia documentato sui social). Pagati per andare in vacanza sulla riviera romagnola documentando via social eventi, discoteche, pub, locali, ristoranti, cibo e musica. L’annuncio di lavoro arriva dal progetto “Il lavoro più bello del mondo”, al secondo anno di iniziativa.

Lo scopo è far raccontare senza filtri, direttamente ai turisti, l’offerta di intrattenimento della riviera: dai parchi divertimento ai locali da ballo, dalla ristorazione alle strutture ricettive. A metà strada tra nuova strategia di marketing turistico e insolita offerta di lavoro, si cercano giovani under 30, che ogni 15 giorni saranno selezionati e assunti per trascorrere una vacanza gratis nella riviera romagnola. Vitto e alloggio offerti, in cambio di foto, video e dirette sui social network per raccontare la riviera romagnola. Inutile sottolineare che le candidature fioccano da tutto il mondo. Hanno già superato quota 150.000 e arrivano da ogni parte del globo: quasi la metà (circa 70.000) arrivano solo dalla Cina. Lo scorso anno l’iniziativa ha coinvolto 22.000 candidati, raccogliendo sui social 70 milioni di visualizzazioni, con oltre 1 milione di like.”

Il lavoro più bello del mondo nasce dalla collaborazione tra Silb, l’associazione di categoria di discoteche e locali, con Apt, Black marketing Guru, Confcommercio Rimini, i locali e le attività del territorio. Fino al 15 agosto, le 30 persone selezionate possono divertirsi a più non posso nei dintorni di Rimini. ”

Cosa possiamo imparare da questa splendida iniziativa? Che il turismo è un fenomeno sistemico, bisogna fare sistema, ma nel nostro territorio questa cultura purtroppo stenta a decollare. Noi di Abruzzomania però non demordiamo e siamo convinti che arriverà il giorno in cui gli stakeholder turistici abruzzesi capiranno che questa è l’unica via da seguire.

Fonte: www.bimag.it – foto by Retenews24.it

Cesena: come valorizzare le eccellenze con il Remote Slow Mob

Un’idea abruzzese potrebbe essere quella di far rivivere l’intenso storico dramma dell’epica e dolorosa Battaglia di Ortona conosciuta anche con il nome di “Un Natale di sangue”. L’Associazione TREe l’ha progettata ed è quindi pronta per essere rivissuta e mandata in scena sul palcoscenico esperienziale di Ortona. Vogliamo provarci con un Remote Slow Mob anche noi? Vediamo cosa fanno e come organizzano questo genere di rievocazioni a Cesena …

“Cesare attraversa il Rubicone: la storia riprende vita con lo slow mob 

A Savignano sul Rubicone va in scena il Remote Slow Mob “L’incubo di Cesare – Tutta la storia in una notte”.

L’iniziativa è un modo per valorizzare il potenziale storico-turistico del fiume Rubicone mediante il coinvolgimento diretto dei partecipanti. Ciò avviene attraverso tecniche mutuate dal mondo dei giochi (gamification) applicate al settore della promozione territoriale (marketing turistico).

Lungo il percorso naturale  i partecipanti, tutti dotati di cuffie radio, verranno coinvolti in situazioni divertenti, inattese, esperienziali. Così, il gioco finisce per fondersi con l’immersione cognitiva nella storia, nel territorio, nella natura.

Lo scopo è quello di vivere in prima persona lo storico attraversamento del fiume Rubicone da parte di Giulio Cesare quando, ribellandosi allo Stato Romano, pronunciò la famosa frase “Alea Iacta Est”. L’accettazione della partecipazione è subordinata al superamento di un piccolo test d’ingresso a tema storico.”

Originale, vero? Vogliamo provarci anche noi?

Fonte e foto: www.cesenatoday.it

 

Albergo etico … che bello!

Sono stati spesi “milioni” di parole per definire cos’è l’accoglienza. Non sarebbe più semplice come dicono gli inglesi “farla semplice” (scusate il gioco di parole), ricorrendo alla meravigliosa frase di Santa Teresa di Calcutta: “L’accoglienza migliore? Il sorriso“. E’ chiaro che Santa Teresa pensava all’accoglienza non in funzione di business o turistica, ma credo che non si commetta sacrilegio utilizzando il suo pensiero per un fenomeno, il turismo, che non è di solo scopo economico, ma può essere anche etico. Leggiamo una delle più belle storie di pagine turistiche mai scritte e chissà che un giorno anche nella nostra regione si possano scrivere. Ecco a voi l’Albergo Etico,uno straordinario progetto di accoglienza nato 3 anni or sono ad Asti, che si sta diffondendo come modello in Italia e nel mondo e che fa capo all’Associazione Albergo Etico nata nel 2009 da un’intuizione di alcuni amici  uniti per dare il proprio contributo per migliorare la società in cui vivono. Vediamo di cosa si tratta!

Albergo Etico è un progetto di cittadinanza attiva che vuole essere un esempio di impresa sociale replicabile in altri contesti territoriali, italiani e non solo, perché più alberghi etici vuol dire più possibilità di formazione e inserimento lavorativo per persone con Sindrome di Down o disabilità 

La cooperativa sociale Download, naturale evoluzione dell’associazione che lo gestisce, è oggi una realtà vivace, in costante crescita, punto di riferimento per l’accoglienza turistica accessibile ad Asti e, soprattutto, pioniera nei progetti di autonomia personale e professionale di ragazzi con sindrome di Down e disabilità intellettiva.

“… il mondo ci guarda come esempio virtuoso di impresa sociale, capace di abbinare turismo di qualità a reale inclusione sociale. In fondo, abbiamo anche il coraggio di mostrare che l’innovazione sociale può puntare anche sulla qualità di vita di tutti e provare a ricercare il talento anche nelle persone più fragili. …..”

Nell’autunno 2018 aprirà la nuova struttura a Roma in pieno centro storico , e potrà contare su un’offerta di 17 camere con servizio di bar e ristorazione. È atteso il coinvolgimento di circa 75 persone con disabilità, 35 imprenditori del settore alberghiero e 5 nuovi imprenditori sociali nei primi 18 mesi di percorso accademico.

…. si punta alla formazione di nuove figure professionalirevenue disability managementesperti in comunicazione turistica accessibilemarketing alberghiero sui bisogni speciali, caffetteria e bar service mediati, professionisti della cucina con moduli dedicati all’affiancamento di risorse con disabilità. Fantastico!

Stanno fiorendo realtà di Albergo Etico in Argentina, Stati Uniti (Miami), NorvegiaSpagnaSlovacchia e in Australia …

Al congresso mondiale sulla sindrome di Down di Glasgow, dove si incontrano più di 1000 delegati da tutto il mondo, in rappresentanza di più di 60 Paesi. quest’anno il tema centrale è stato come raggiungere l’indipendenza per le persone con sindrome di Down e Albergo Etico figurava tra le esperienza di best practice in tema di inclusione sociale.

L’Unione Europea ha riconosciuto Albergo Etico ed il progetto Download come esperienza di valore nell’ambito dell’inclusione sociale e come soggetto capace di cambiare le prospettive della società.

Solo in Italia vivono circa 35.000 persone affette da sindrome di Down, per le quali le statistiche attuali attribuiscono un grado di occupazione stabile non superiore al 16%. Albergo Etico è stato quindi in grado di impattare in modo significativo su questo campione, consentendo a un’ampia platea di persone con disabilità intellettiva di trovare stabilità lavorativa, soprattutto nella fascia 18-35 anni.”

Ulteriori informazioni su progetti e mission di “Etico” si trovano sul sito internet: www.albergoetico.it

Questi sono i modelli turistici e questa è l’innovazione che piace a noi di Abruzzomania!

Fonte: http://marketingdelterritorio.info

Progetto Rete Siti Unesco per il rilancio del Sud Italia e delle isole

Per prima cosa, a proposito di Unesco, ricordiamo che l’Italia è il paese che detiene il record di maggior numero di patrimoni dell’umanità dell’UNESCO nel mondo con 54 beni nella lista nel 2018. E l’Abruzzo? Abbiamo i 937 ettari delle cinque faggete vetuste inserite da luglio 2016 nel Patrimonio mondiale dell’umanità, primo sito Unesco in tutta la regione. Sono stati infatti premiati con questo ambito riconoscimento 5 siti di faggeta ricadenti in cinque comuni, siti che si contraddistinguono per l’elevata naturalità e per la specifica collocazione geografica lungo il crinale principale dell’Appennino

Le cinque faggete sono presenti nei comuni della provincia dell’Aquila, di Val Cervara, in vita da oltre 500 anni, di Moricento (Lecce nei Marsi), Coppo del Principe e Coppo del Morto (Pescasseroli) e Cacciagrande (Opi).

Ricordiamo anche che queste foreste primordiali dei faggi dei Carpazi e di altre regioni d’Europa sono un patrimonio non solo italico, ma condiviso con Albania, Austria, Belgio, Bulgaria, Croazia, Germania, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna e Ucraina.

C’è anche l’Italia ed in Italia c’è anche l’Abruzzo. Adesso in un’ottica di benchmarking vediamo come si organizzano alcune regioni competitor nel sud dell’Italia e chiediamoci perché l’Abruzzo non fa parte di questo gruppo, perché non appartiene più al sud Italia e quindi non ha titolo o perché strategie di co-marketing non appartengono alle corde di chi gestisce la governance della nostra regione?

“Cinque regioni insieme per promuovere i siti Unesco. Unisce cinque regioni ‘Progetto Rete Siti Unesco’, il piano presentato  a Matera per il rilancio del Sud Italia e delle isole. L’iniziativa vede impegnate BasilicataCampaniaPugliaSardegna e Sicilia per creare una rete tra i territori che ospitano siti patrimonio Unesco.  

Il progetto si concentra i particolar modo su 14 siti Unesco: i Sassi e il Parco delle chiese rupestri di Matera; la Costiera Amalfitana; il Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano con il parco archeologico di Paestum, Velia e la Certosa di Padula; il Complesso monumentale di Santa Sofia; la Reggia di Caserta, l’acquedotto Vanvitelli e il Complesso di San Leucio; la Palermo arabo-normanna e le cattedrali di Cefalù e Monreale; Siracusa e le necropoli rupestri di Pentalica; le città tardo barocche della Val di Noto; la villa romana del Casale di Piazza Armerina; l’Area archeologica su Nuraxi di Barumini; i trulli di Alberobello; Castel del Monte; il santuario Garganico di San Michele a Monte Sant’Angelo; e la Foresta Umbra.”

Fonte: www.ttgitalia.com – foto by avezzanoinforma.it

Una Liguria sopra le righe

Il sogno di Abruzzomania? Organizzare l’evento Discovery Abruzzo o se volete Abruzzomania, che coinvolga tutti i 305 comuni della regione, dal più popolato Pescara, al meno, Montelapiano, di 79 abitanti. L’idea di fondo è come per i figli di una famiglia, tutti uguali agli occhi dei genitori, anche sui comuni noi perseguiamo la medesima idea, ovvero ogni comune ha la sua dignità e la sua eccellenza da mostrare agli occhi del mondo. Infatti uno dei lavori più importanti sviluppati dal nostro staff consiste proprio nell’aver catalogato le 305 Eccellenze d’Abruzzo, una per ognuno dei 305 comuni, figli di una unica madre, la regione Abruzzo! Riusciremo un giorno a realizzarlo? Mentre cerchiamo di perseguire il nostro “dream”, vediamo cosa organizzano altre destinazioni, i nostri concorrenti! Oggi andiamo in Liguria …

“Liguria: 78 Comuni insieme per la campagna estiva

Una Liguria sopra le righe’. È questo lo slogan della campagna dell’estate 2018 voluta da Regione Liguria e che, come spiegano i quotidiani locali, coinvolge 78 Comuni e le loro proposte di itinerari culturali e naturalistici.

Intanto l’hashtag della campagna, assieme agli altri #orgogli locali, ha già superato in pochi giorni il muro delle tremila fotografie su Instagram. ”

Fonte: www.ttgitalia.com – Foto by 101giteinliguria.it

Milano, arriva l’esercito dei Tourist Angels

Foto by event-way.it

L’articolo odierno sul benchmarking mette in evidenza una bella iniziativa di accoglienza turistica che arriva da Milano. Vogliamo sperimentarla in qualche località turistica anche in Abruzzo? Noi di Abruzzomania diciamo un gran SI!

“Un esercito di volontari in giro per Milano per aiutare e informare i turisti, i Tourist AngelsUn’operazione sperimentale che parte oggi ed è voluta da Atr, l’associazione degli albergatori di Confesercenti Milano e patrocinata dal Settore Turismo del Comune. Un progetto che durerà un mese, ma che si vuole già estendere per 12 mesi all’anno

Le coppie di Tourist Angels saranno a disposizione in punti nevralgici della città pronte ad aiutare i turisti con informazioni in italiano ed inglese.

Negli hotel aderenti ci saranno punti di ristoro e di informazione per i turisti ospiti negli alberghi appartenenti ad Atr, indipendentemente dalla struttura in cui soggiornano.”

Fonte: www.ttgitalia.com by Adriano Palazzolo

Quando turismo coincide con creatività

Case galleggianti e palafitte: nuova frontiera delle vacanze in Veneto

Dopo le botti e le case sugli alberi il Veneto ha eletto a strutture ricettive anche le case galleggianti e le palafitte in legno che si trovano in molti comuni della Regione. La Giunta regionale ha approvato oggi due deliberazioni che stabiliscono i requisiti di classificazione di due nuove tipologie di strutture ricettive in ambiente naturale: gli “alloggi galleggianti” e le “palafitte”.

Lo avevamo annunciato che dopo le case sugli alberi e le botti, avremmo provveduto a disciplinare ulteriori forme di ospitalità nei nostri territori – spiega l’assessore al turismo della Regione del Veneto, Federico Caner –, arricchendo la varietà della nostra offerta con proposte originali, innovative, capaci di rispondere alla crescente domanda di turismo emozionale ed esperienziale, di chi cerca una vacanza, un viaggio che oltre all’evasione, allo svago, alla scoperta, offra un soggiorno unico e memorabile, fuori dagli standard abituali, insolito e suggestivo”.

In quest’ambito rientrano anche gli “alloggi galleggianti” (saldamente assicurati in modo permanente alla riva o all’alveo di fiumi e canali) e le “palafitte” (alloggi collocati stabilmente su superfici acquee). Entrambi  propongono soggiorni al di fuori di contesti urbanizzati, in strutture confortevoli, prevalentemente localizzate in ambienti di grande pregio naturale: saranno i Comuni a individuare, tenendo conto dei vincoli e delle norme di tutela esistenti, gli ambiti fluviali, lacuali o rivieraschi che meglio si prestano alla loro realizzazione. Per quanto riguarda le “palafitte”, si tratta di un modello di abitazione risalente alla storia più antica del Veneto, come ha attestato anche l’Unesco, che ha individuato nei Comuni di Peschiera sul Garda, Cerea ed Arquà Petrarca, tre dei centoundici Siti Palafitticoli dell’Arco Alpino, entrati a far parte della Lista del Patrimonio Mondiale. Potranno avere una capacità ricettiva non superiore a otto posti letto. Inoltre, i provvedimenti fissano gli spazi e i servizi minimi necessari per la classificazione in un unico livello, lasciando alla libera iniziativa dei titolari l’individuazione delle dotazioni e attrezzature, e dettano disposizioni attuative in materia di prescrizioni igienico-sanitarie, di sicurezza, edilizie, urbanistiche e paesaggistiche (anche in deroga agli strumenti urbanistici), necessarie per la realizzazione di entrambe le tipologie.

Queste particolari forme di fruizione turistica del patrimonio territoriale e ambientale  rappresentano un arricchimento della nostra offerta, e confermano il primato nazionale del Veneto per quanto concerne il turismo, non solo dal punto di vista dei numeri, ma anche in termini di capacità innovativa e di creatività. Vogliamo accrescere ulteriormente la competitività dei nostri prodotti turistici e consentire a chi visita il Veneto di vivere un’esperienza autentica e coinvolgente, che permetta di conoscere interamente l’essenza, le  tradizioni, la cultura, la storia, dei nostri territori”.

Fonte : http://www.trevisotoday.it

Dialisi e Turismo in Calabria

Foto by strettoweb.com

Palmi e Taurianova fanno rete: ecco il progetto sperimentale “Dialisi e Turismo in Calabria”

I Comuni di Palmi e Taurianova si sono uniti a sostegno del progetto sperimentale “Dialisi e Turismo in Calabria 2018”, da attuarsi presso i Centri per Dialisi Territoriali ricadenti nel territorio della provincia di Reggio Calabria. A seguito del progetto approvato lo scorso 30 Aprile, con la deliberazione del Direttore generale dell’Asp di Reggio Calabria, i due Centri Dialisi di Palmi e Taurianova, unici del distretto tirrenica,  potranno garantire la continuità del trattamento emodialitico “salvavita” a soggetti uremici cronici emodializzati che trascorreranno le loro vacanze in Calabria. I soggetti uremici cronici in trattamento terapeutico stabilizzato con emodialisi devono trascorrere circa quattro ore per tre volte la settimana in un Centro Dialisi, e possono quindi allontanarsi a lungo dalla propria dimora abituale solo quando vengono accolti presso uno di tali Centri, in modo che si possa loro garantire la terapia depurativa. Le Amministrazioni comunali di Palmi e di Tauranova, guidate dai sindaci Giuseppe Ranuccio e Fabio Scionti, hanno accolto con grande entusiasmo il progetto “Dialisi e Turismo in Calabria”, attivandosi in sostegno all’iniziativa mediante la stipula di una convezione con l’Azienda Sanitaria Provinciale. A supporto di ciò, i due comuni si sono attivati per l’accesso diretto ai finanziamenti messi a disposizione dalla Comunità Europea, nel quadro finanziario pluriennale 2014-2020, per lo sviluppo del turismo in Calabria. In questa fase sperimentale, l’iniziativa progettuale dell’Asp consentirà ai Centri Dialisi del Distretto Tirrenico di accogliere un numero massimo di venti pazienti uremici cronici emodializzati, 10 a Palmi e 10 a Taurianova, durante i tre mesi estivi. Il progetto, oltre a caratterizzarsi per le finalità di utilità sociale, darà sostegno e sviluppo al turismo.

Cosenza scommette sul turismo delle origini

Foto by Cosenzaturismo.it

E’ importante implementare nella nostra città strategie e programmi finalizzati al radicamento del turismo cosìddetto delle origini, segmento nel quale si stanno già intraprendendo con successo delle iniziative che vanno ancora di più strutturate. C’è ancora molto da fare, ma i primi segnali in questa direzione sono molto incoraggianti”. Lo ha affermato l’Assessore al turismo e marketing territoriale, Rosaria Succurro. Lo spunto lo ha offerto la pubblicazione di un’indagine, proprio sul turismo delle origini, realizzata dalla professoressa Sonia Ferrari dell’Università della Calabria e dalla dottoressa Tiziana Nicotera, cultore della materia e tutor didattico per marketing del turismo e marketing territoriale alla Facoltà di scienze turistiche dell’ateneo di Arcavacata. L’indagine, inserita nel quindicesimo rapporto sul turismo della Regione Calabria, si è sviluppata attraverso alcune interviste frontali ai turisti delle origini, effettuate presso i punti di informazione turistica del Comune di Cosenza, gestiti dall’Associazione di Promozione Turistica “Città di Cosenza”, dove, in alcuni casi, ai cosìddetti roots tourists, sono stati offerti i servizi richiesti, difficilmente reperibili sul mercato. Le informazioni raccolte hanno riguardato le persone, di origini calabresi, residenti all’estero e che vengono in vacanza in Calabria, anche per comprendere le eventuali attività poste in essere per attirare ed accogliere questa particolare tipologia di turisti.

L’apertura verso questa forma di turismo delle radici si è manifestata già nello scorso mese di maggio con un educational tour cui ha partecipato a Cosenza un gruppo di tour operators canadesi arrivati in città per pianificare l’arrivo, già dalla fine di agosto, di flussi di turisti provenienti dal Nord America. Con i tour operators, anche agenti di viaggio, giornalisti, fotografi e influencer che hanno voluto toccare con mano le opportunità turistiche offerte dalla città di Cosenza, soprattutto dopo il grande investimento dell’Amministrazione comunale e dall’Assessore al turismo e marketing territoriale Rosaria Succurro che hanno puntato con decisione sull’attrattività aumentando la destination reputation di Cosenza e suscitando interesse anche a livello internazionale. I turisti intervistati durante l’indagine sono turisti individuali che viaggiano in coppia (marito e moglie, cugini, amici, di cui entrambi o uno dei due è di origine calabrese). Un aspetto che fa comprendere come questo turismo, per quanto diffuso, sia ancora un fenomeno non strutturato, organizzato in modo indipendente dai diretti interessati. Mentre dai dati sul registro presenze dei punti informativi del Comune di Cosenza e da quelli che emergono dai tour guidati si evince che per altre forme di turismo spesso i visitatori viaggiano in gruppo, per il turismo delle origini non è così. Alcuni di questi turisti richiedono servizi legati alla visita presso i luoghi d’origine, altri si muovono autonomamente alla scoperta dei luoghi, con auto a noleggio o mezzi pubblici di trasporto, richiedendo solo un supporto informativo (mappe della città, guide descrittive, consigli sulla ristorazione, ecc.). Questi turisti, al di là del momento dell’intervista, sono molto più propensi di altri a soffermarsi a chiacchierare con gli addetti agli uffici turistici, a raccontare la loro storia e i ricordi dell’infanzia propria o dei familiari, cercando un’affinità con i vari interlocutori. Si tratta, per lo più, di persone alla ricerca di un senso di accoglienza differente, più forte e più coinvolgente, per essere identificate come calabresi e non come turisti. Per i roots tourists è importante soprattutto che il personale dei punti informativi mostri empatia e capacità di farli sentire “a casa”, che sia estremamente disponibile a soddisfare richieste relative a visite presso il paese d’origine e che abbia una memoria storica su come erano un tempo i luoghi in cui sono tornati dopo tanti anni o che hanno conosciuto attraverso i racconti dei propri avi. Molti dei roots tourists chiedono, infatti, ai tour operator di visitare i paesi d’origine. Perché Cosenza diventi competitiva, sarà necessario fare in modo che essi possano visitare i luoghi delle proprie origini con facilità. Per loro questa visita – ha dimostrato l’indagine sul turismo delle origini per lo sviluppo di strategie di destination marketing – rappresenta un’esperienza irripetibile che conferisce maggior valore al soggiorno nella terra natale propria o dei propri avi. Senza questa visita verrebbe meno la motivazione principale del viaggio e con essa quell’emozione che lega indissolubilmente questi particolari viaggiatori al paese delle origini.

E’ curioso notare che spesso la visita comprende solo in parte siti storici, musei, monumenti e chiese, per concentrarsi su vicoli, case, gente, insomma posti e persone oggetto di ricordi o racconti. E’ sintomatico che un’intervistata brasiliana ha riferito di essere interessata a vedere un vecchio acquedotto dove sua madre faceva dei picnic insieme alla gente del posto e di essere stata a vedere dall’esterno la casa di origine di sua madre, dopo averla individuata grazie ad una vecchia cartolina.

Fonte CosenzaPost.it