Eccellenza d’Abruzzo n. 61 – Montorio al Vomano (TE): l’antico borgo dalle origini antichissime

Continua il viaggio straordinario alla scoperta delle 305 Eccellenze dei 305 Comuni d’Abruzzo.  Oggi Abruzzomania, con la rubrica Eccellenze d’Abruzzo, presenta la sua 61° Eccellenza, quella del comune di Montorio al Vomano in provincia di Teramo,  con la sua straordinaria eccellenza, l’antico borgo dalle origini antichissime. Ricordo che di eccellenze abruzzesi ne abbiam censite ben 305, una regina per ognuno dei 305 comuni della nostra regione, per cui ne mancano all’appello 244, tutte già selezionate! Ogni paese d’Abruzzo merita di partecipare a questo concorso di Eccellenze d’Abruzzo per mettere in mostra la sua eccellenza speciale ed avere il suo meritato riconoscimento.

Montorio al Vomano è un magnifico borgo medievale della Val Vomano  dalle antichissime origini, la cui storia è inevitabilmente legata al fiume Vomano, chiamato da Plinio “Flumen Vomanum“, che divideva i pretuziani che abitavano la sponda sinistra, dai Vestini-Pinnensi e dagli Atriani, che si trovavano alla sua destra nella zona prossima all’Adriatico. Ha per cornice un territorio fatto di piccole valli, dove scrosciano ancora i fiumi più irrigui, che ascendono fino alle vette del Gran Sasso d’Italia in un susseguirsi di campi, prati, boschi e fiori alpestri e che si snoda tra scorci suggestivi, pregevoli palazzi medievali e monumenti di notevole valore artistico, un luogo ricco di storia, numerosi sono i tesori culturali che racchiude, vestigia delle varie dominazioni che vi si sono succedute. Il nome Montorio deriva da Mons Aureus, “Monte d’oro”, come dimostra la presenza di stemmi nel centro storico della cittadina ipotesi avvalorata dal simbolo comunale risalente al XIV e XV secolo che riporta nella sua iconografia traccia dell’etimologia, che raffigura infatti tre colli con delle spighe di grano piantate sopra, un oro quindi che farebbe riferimento alle lussureggianti coltivazioni di grano che ricoprono i colli attorno il paese. Habitat di specie da salvare e proteggere, Montorio al Vomano è custode di un grado di biodiversità così alto da permettere l’istituzione del Parco Nazionale Gran Sasso Monti della Laga ed è posta all’imbocco dell’area protetta, diventata “la vetrina del Parco” e punto di partenza della Strada Maestra del Parco in cui si può effettuare una splendida passeggiata tra storia e natura ed oggi è una porta d’accesso del Parco Nazionale del Gran Sasso-Monti della Laga.

Il borgo, che si snoda tra scorci suggestivi, pregevoli palazzi medievali  e monumenti  di notevole valore artistico ed è un luogo ricco di storia,  numerosi sono i tesori culturali che racchiude, vestigia delle varie dominazioni che vi si sono succedute, con la parte più antica chiamata “il colle”, dal caratteristico aspetto di anfiteatro con più ordini di case situate a scaglioni dove fra le ammucchiate casette di costruzione cinquecentesca e lungo una schiera di antiche e caratteristiche abitazioni, sopravvivono ancora i resti dell’incastellamento medievale, presso la Rocca, e le imponenti vestigia del Forte S. Carlo, l’edificio voluto nel 1686 dal Vicere spagnolo di Napoli, il Marchese del Carpio, per dare alloggio alle truppe occupate nella lotta contro il brigantaggio, ma rimasto incompiuto e del quale rimangono oggi imponenti ruderi delle forti mura. Nella parte bassa, si slarga la piazza dalla quale si snodano le vie del paese, con le più antiche abitazioni gentilizie di costruzione seicentesca; una serie di palazzotti tutti molto interessanti, con i bei patii interni a corte, i portali a ghiera con grossi conci sagomati e gli eleganti portaletti con chiave d’arco. Il palazzo marchesale Camponeschi-Carafa, con il suo imponente portale e gli splendidi affreschi interni che risalgono al 1500. Particolare menzione merita la Torre dell’orologio che, oggi, presenta un quadrante di maiolica di Castelli con sfere di rame placcate in oro ma, anticamente, ne aveva uno dipinto in nero e alle 2 di notte suonava 44 tocchi, segnale al quale coloro che erano banditi dovevano rincasare.  I due archi dell’antico Palazzo dell’Università di Montorio e la piccola ma scenografica Piazza della Conserva, con il vecchio lavatoio.

Considerevoli i ruderi di un rarissimo tempio pre-romano dedicato ad Ercole di cui oggi rimane il basamento di epoca italica, a circa 7 km da Montorio al Vomano, protetto da una tettoia con pannelli informativi, testimonianze di epoca romana, dove sulla riva sinistra del Vomano probabilmente sorgeva l’insediamento di Beregra o Beretra, posto lungo la Via Caecilia e alcuni storici sostengono che il borgo sia sorto sulle rovine o nei pressi di quest’antica località pretuziana di Beregra, mentre altri storici hanno voluto identificare questa antica città nell’odierna Civitella del Tronto. Graziosa e delicata icona votiva è la piccola Chiesa della Madonna del Ponte, cappella barocca con notevoli affreschi interni che ogni anno ospita la statua della Vergine durante la relativa processione e il dipinto della Madonna con Bambino oggi custodito nella chiesetta. Nell’antico Borgo si può ammirare la piccola ma deliziosa Chiesetta di San Filippo, cui si accede da una scalinata che offre scorci molto suggestivi fra le vecchie case, si notano alcuni pregevoli portali in pietra, fra cui la stupenda facciata quattrocentesca di Casa Catini, con il portale dei leoni dal cui interno, si può ammirare la pittoresca veduta sul corso del Vomano e al di sotto sono stati ritrovati i resti di una villa d’età imperiale. Nella bella piazza Orsini, l’antica piazza del Mercato, si affaccia la cinquecentesca Parrocchiale di San Rocco con la Collegiata, il trionfo del Barocco, fatta edificare a partire dal 1527 dalla contessa Vittoria Camponeschi con una duplice facciata, una in pietra e una a mattoni. Vi si aprono due portali, uno di forme tardo rinascimentali (1549) e l’altro, barocco, del 1633. Nell’interno sono custoditi 4 monumentali altari lignei settecenteschi intagliati e dorati con statue e due preziosi dipinti d’epoca uno del 1530 raffigurante la Resurrezione e l’altra, del 1607, L’Ultima Cena. Di notevole interesse artistico sono anche il busto ligneo cinquecentesco di San Rocco e l’Organo settecentesco di autore anonimo (cm. 450 x 370 x 180 ca.), strumento di grande rilevanza storico-artistica ed alcuni documenti rinvenuti nell’archivio parrocchiale, ne testimoniano la provenienza napoletana e la datazione al 1636, attestandolo come l’organo più antico finora conosciuto in Abruzzo.

La piccola Chiesa inizialmente dedicata a San Francesco poi consacrata a S. Antonio quando sulla porta della chiesa fu scoperta un’iscrizione del Santo con annesso convento di S. Francesco, la cui fondazione è ignota ma, per forma e costruzione, si suppone sia stata edificata prima dell’Ordine dei Minori (prima del ‘500). Ai lati dell’altare maggiore sono i rappresentanti due miracoli del Santo: quello della mula che s’inginocchia davanti al Sacramento e, sulla sinistra, quello di Sant’Antonio morente che viene portato a Padova, opera del teramano Ugo Sforza. Nel cuore del centro storico Il Monastero dei Cappuccini legato al convento-chiesa della Santissima Concezione dei Frati Zoccolanti fondata nel 1576 e così chiamata dai montoriesi per l’usanza dei Frati Minori Osservanti di indossare zoccoli di legno, provocando rumore durante le processioni. con una forma a capanna rafforza da contrafforti, costruito nel Settecento presso il fiume Vomano che ha una navata unica barocca, con l’esterno che ricorda i monasteri trecenteschi, ricca di notevoli testimonianze artistiche, fra cui begli altari lignei di cui il maggiore fu intagliato dal famoso fra’ Giovanni Palombieri di Teramo, verso la fine del ‘700. Interessanti i due affreschi dell’altare principale, uno con il Papa che concede la bolla di riconoscimento dell’Ordine di San Francesco, l’altra raffigurante l’estasi del Santo. Suggestivo il Chiostro un tempo affrescato con immagini di Santi e stemmi gentilizi pitturati da monaci che dal 1998 è stato trasformato in un museo di arte, cultura e tradizione popolare della Vallata del Vomano e che raccoglie la collezione privata dell’artista Giovanni Gavioli che in oltre 30 anni ha reperito migliaia di antichi attrezzi della civiltà contadina. Di notevole interesse è la ricostruzione in miniatura degli antichi mestieri e scene di vita quotidiana che sono in gran parte animate e danno uno spaccato della vita tipica delle popolazioni abruzzesi della fine dell’ottocento e i primi anni del novecento riproducendo molti antichi mestieri ormai scomparsi.

Per l’artigianato artistico, stupendo è il Presepe ideato in ambiente suggestivo dal montoriese Giovanni Gavioli, aperto al pubblico durante il periodo natalizio con centinaia di figure, vestite nei costumi tradizionali dei propri mestieri, che in un paesaggio mirabilmente illuminato e costellato di case, mulini in movimento, costituiscono un  capolavoro di genialità. Chiudiamo con una serie di note: la più particolare riguarda la tradizione folkloristica Montoriese con il “Carnevale morto” in cui si celebra nel giorno delle ceneri un vero e proprio funerale usanza di antichissima origine derivante direttamente dalla commedia dell’arte. Altro importante avvenimento è la “Congiura dei Baroni”, rievocazione storica in costume d’epoca che trae spunto da una battaglia combattuta a Montorio il 7 maggio 1486 fra i baroni, fautori della restaurazione angioina e le truppe di Alfonso d’Aragona, figlio del re Ferdinando e che ogni anno si svolge nel centro storico cittadino e che propone tra l’altro la corsa pazza nuda per le vie del paese. Si conclude la carrellata di curiosità con lo “Stù”, un gioco di carte forse di origine irlandese pressoché sconosciuto in Italia e nel periodo di Natale adulti e bambini si affrontano con un mazzo di quaranta carte dipinte con originali figure, discutendo e giocando con gesti, contrattazioni e fraseggi in dialetto. Montorio al Vomano, un borgo da vedere!

Foto by Abruzzomania

Fonti

http://www.comune.montorio.te.it/

https://it.wikipedia.org/wiki/Montorio_al_Vomano

Collevecchio (Montorio al Vomano) – Wikipedia

Montorio al Vomano – Wikipedia

Montorio al Vomano (TE) un borgo da scoprire > ArticoloNove.it

Montorio al Vomano (TE) – BorghiAndSagre.it

Alcuni spunti di ricostruzione storiografica di Elisabetta Mancinelli

 

 

 

2 risposte a “Eccellenza d’Abruzzo n. 61 – Montorio al Vomano (TE): l’antico borgo dalle origini antichissime”

  1. Bellissimo ritratto che fa onore alla straordinaria iniziativa di Paolo e accresce il rammarico di non poter più vivere in Abruzzo!
    (una sola piccola menda: è la prima volta che leggo che i ‘fiumi ascendono fino alle vette’… – sarà una prova di modernità?)

    1. Caro Gianfranco grazie per le tue meravigliose parole. La frase incriminata dovrebbe essere questa: “Ha per cornice un territorio fatto di piccole valli, dove scrosciano ancora i fiumi più irrigui, che ascendono fino alle vette del Gran Sasso d’Italia in un susseguirsi di campi”. Non sono i fiumi che ascendono, infatti c’è una virgola che chiude la frase, ma le valli, anche se concordo sul fatto che la sintassi poteva e forse doveva essere gestita in maniera più congrua. Comunque grazie lo stesso per la segnalazione che denota forte interesse e curiosità su ciò che scriviamo e spesso … “copiamo” :).

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