Continua il viaggio straordinario alla scoperta delle 305 Eccellenze dei 305 Comuni d’Abruzzo. Oggi Abruzzomania, con la rubrica Eccellenze d’Abruzzo, presenta la sua 57° Eccellenza, quella del comune di Fano Adriatico in provincia di Teramo, con la Chiesa dei Santi Pietro e Paolo. Ricordo che di eccellenze abruzzesi ne abbiam censite ben 305, una regina per ognuno dei 305 comuni della nostra regione, per cui ne mancano all’appello 248, tutte già selezionate! Ogni paese d’Abruzzo merita di partecipare a questo concorso di Eccellenze d’Abruzzo per mettere in mostra la sua eccellenza speciale ed avere il suo meritato riconoscimento.
Fano Adriano sorge probabilmente sui resti di un antico insediamento romano e sotto la signoria di Pardo Orsini, fece parte del Marchesato della Valle Siciliana che aveva la sua capitale a Tossicia e seguì le vicende del Regno fino all’unità d’Italia. Interessante è il centro storico, raccolto intorno alla Chiesa madre, eccellenza del paese di cui parleremo in seguito, centro storico che conserva caratteri architettonici cinquecenteschi, specialmente nella zona detta “del Coro” e a Piazza Prato, dove è possibile ammirare un’abitazione privata che presenta anche un esempio di “gafio“, elemento architettonico di derivazione longobarda tipico dell’alta valle del Vomano e testimonianza dell’appartenenza al ducato longobardo di Spoleto.
Una assoluta curiosità è il motto di Fano Adriano: le cosiddette “7 effe” espressione ritrovata in alcune antiche epigrafi nel territorio del paese. Nell’immaginario popolare, esse sarebbero un gioco di parole, di esortazione ai fanesi: “Fanesi Furono Forti Fatevi Forti Figli Fanesi“. In realtà, secondo gli studiosi è probabile che il suo significato originale fosse molto diverso: si riferirebbe, infatti, a ciascuno dei 7 templi (in latino Fanum) dell’Ager Hatrianus (dell’antica Grecia l’anfizionia rappresentava una lega di città vicine a scopo di culto), il principale fra i quali era proprio quello di Fano Adriano. Si tratta di un’antica e misteriosa epigrafe la cui derivazione e il cui significato sono ancora sconosciuti. il tempio sito in Fano sarebbe stato dedicato al dio Adrano e, situato sul colle più alto (m. 1000), sarebbe stato il primo in ordine di importanza.
Nella parte più antica dell’abitato è sita la Chiesa parrocchiale dei SS. Pietro e Paolo con una facciata cinquecentesca, il campanile del 1550 ed il portale realizzato nel 1693 che reca nella lunetta delle maioliche di Castelli ottocentesche attribuibili a Tito Barnabei. Eretta nel 1335 sui resti di un tempio romano, presenta forme cinquecentesche ha un’interno diviso in tre navate e scandito da una serie di archi a tutto sesto affrescati con motivi geometrici e figure di Santi (1592). Di grande interesse è la simbologia presente in essi legata al mondo rituale e magico della tradizione abruzzese (lingua fallica, cariatidi che impudicamente mostrano i seni e il pube ecc. etc). Pregevoli sono i soffitti lignei seicenteschi, in particolare quello della navata centrale, datato al 1608 ma di impianto ancora rinascimentale, a cui furono aggiunte delle tele nel tardo Seicento e poi nel Settecento.
La presenza di un’immagine di San Domenico inserisce anche questo soffitto nell’intensa opera educativa condotta dai Domenicani, a partire dal Seicento, attraverso la decorazione degli edifici sacri delle aree periferiche abruzzesi. Gli altari lignei barocchi propongono una mescolanza di elementi eterogenei che vanno dall’impianto rinascimenatle della struttura, mescolando ad ascendenze berniniane (da accertare è ancora il ruolo dell’intagliatore RICCIONI, che si pensa abbia fatto parte delle maestranze utilizzate da BERNINI per le sue realizzazioni in San Pietro), all’elemento popolare, testimoniato dall’uso del legno e dall’iconografia delle parti decorative.
La facciata della chiesa è costruita con blocchi di arenaria locale, diversi dal materiale di costruzione del corpo dell’edificio e identici alla parte più antica del vicino eremo dell’Annunziata da cui probabilmente provengano. Il portale in pietra del 1693 è ornato da una lunetta in ceramica di Castelli, raffigurante i santi Pietro e Paolo, ed è affiancato da due piatte lesene che le conferiscono un aspetto che ricorda da vicino l’impianto delle Chiese aquilane. La loggia sul fianco sinistro è databile al XVI secolo grazie ad un capistello che reca la data della battaglia di Lepanto (1571) mentre il porticato sul retro è frutto di un restauro settecentesco (1741 circa). Il campanile, quadrangolare, è in pietra lavorata a bugnato rustico ed irregolare e porta la data del 1658.
L’organo settecentesco, opera di Adriano Fedri, è posto sulla cantoria mistilinea intagliata, dipinta e dorata. La chiesa conserva altresì alcuni dipinti cinquecenteschi e seicenteschi tra cui un “Trionfo dell’Immacolata” dei ravennati Ragazzini, un “Sant’Antonio abate con storie della sua vita” d’ignoto pittore meridionale e una “Sant’Anna con la Vergine Maria“. Sul retro della chiesa, vi è una nicchia affrescata con “La vergine del Rosario“, guasta opera di un allievo del Barocci.
Per concludere una interessante curiosità che riguarda Fano Adriatico: il termine “Grignetti” da cui abbiamo attinto buona parte delle notizie sulla eccellenza della Chiesa dei SS. Pietro e Paolo, si fa riferimento a delle antiche vasche scavate nella pietra situate in una zona poco fuori il paese. Furono probabilmente antichi pigiatoi per la vinificazione che alcuni fanno risalire al periodo preistorico ma che più probabilmente trovano una datazione più realistica nel periodo medievale. La scelta di tale nome risiede nel forte valore simbolico di tali pigiatoi, vestigia di attività scomparse ma forti nella memoria, resistenti al tempo, arroccati tra guglie e creste rocciose maestose.
Fonti:
Chiesa di SS Pietro e Paolo (grignetti.it)