Eccellenza d’Abruzzo n. 27 – Arsita (TE): la trilogia di Arsita, Gole dell’Inferno Spaccato, “Coatto” & festival Etnomusicologico

Eccellenze d’Abruzzo oggi presenta il comune di Arsita e la sua trilogia, il suo potente tris d’assi a base di cucina, musica e natura: il Coatto,  il Festival Etnomusicologico e le gole Gole dell’Inferno Spaccato e … ricordo che di eccellenze abruzzesi ne abbiam censite ben 305, una regina per ognuno dei 305 comuni della nostra regione e mancano all’appello 278 Eccellenze, tutte già selezionate! Ogni paese d’Abruzzo merita di partecipare a questo concorso di Eccellenze d’Abruzzo e di avere il suo riconoscimento, anche il più piccolo!

Arsa, bruciata, castelletto, capanne frasche o un bel cucco?

“Le origini di Arsita risalgono al periodo preromano, come testimoniano i ritrovamenti archeologici effettuati nel 1985: tombe, corredi e monili vari. Singolare il precedente nome, infatti fino agli inizi del secolo Arsita era chiamata Bacucco, nome che secondo alcuni significa “castelletto” o “insediamento di capanne di frasche”, mentre secondo altre fonti deriva dalla sua forma ovale, “quasi un bel cucco”, oppure dal Dio Bacco. A partire dal XI secolo accanto a Bacucco comincia a comparire anche il nome di Arsita, che indica un luogo arso o bruciato.”

Una delle eccellenze di Arsita è sicuramente Il “Coatto di Arsita” (dal latino coactus, ossia ristretto), più famoso come “Pecora alla callara”, poverissima bontà e antichissimo piatto di tradizione squisitamente pastorale, tipico della zona di Arsita, pietanza di lunga cottura a base di carne di pecora che si celebra nel mese di Agosto con una particolarissima sagra a base di specialità di pecora e castrato, vino rosso molto molto corposo e canti popolari che ne ripercorrono la storia. Gli ottimi e immancabili  ingredienti di questa prelibatezza sono: il cosciotto di pecora, cipolla, aglio e mix di erbe aromatiche (pipirensis “la pipirella”, rosmarino, salvia, maggiorana, basilico, prezzemolo e bacche di ginepro) olio evo, pomodoro in bottiglia a pezzetti (o passata), buon vino bianco e peperoncino a volontà. A carne tenerissima il piatto, da servire caldissimo in ciotoline di coccio, è pronto!

Foto by eccellenzedabruzzo.it

Festival Etnomusicologico kermesse musicali tra le più importanti dell’entroterra teramano e non solo, intitolato ‘Valfino al Canto’ arrivato alla 24° edizione, che si svolge tutti gli anni nei giorni 9, 10 e 11 agosto nonostante le calamità naturali. 

Quello di Arsita si colloca tra i 20 migliori festival popolari in Europa, una festa musicale che nasce da modalità espressive di matrice contadina e pastorale e che, grazie alle sperimentazioni, negli anni si è arricchita di originali sonorità provenienti da contesti afferenti ad aree musicali e geografiche tra loro lontane. 

“‘Valfino al Canto’  è un laboratorio artistico, in cui ogni anno si sperimentano musiche e danze provenienti da tutto il mondo, cercando, da una parte, di avvicinare artisti e cultori della musica tradizionale nazionali e internazionali, dall’altra, di far conoscere l’entroterra abruzzese con tutte le sue meravigliose peculiarità”.

Concludiamo la trilogia di Arsita con le straordinarie Gole dell’Inferno Spaccato: itinerario poco conosciuto situato nella zona prossima ai versanti settentrionali dei monti Tremoggia, Coppe e Siella (Parco Nazionale Gran Sasso e Monti della Laga). La gola è lunga circa 100 metri ed è molto suggestiva. Tra pareti alte decine di metri il canyon a tratti è largo solo alcuni metri. Il sentiero è evidente, agevole e ben segnato e non distante dal punto di partenza si apre un bel panorama con i versanti dei monti Siella, Coppe, Tremogge e Camicia. Si parte da quota 682 m, con indicazioni evidenti al suo imbocco (sentiero n. 248) e l’itinerario ha come meta finale il nevaio del Gravone.

A 880 m si devia a sinistra per la sorgente di San Giovanni, che si raggiunge dopo circa 150 metri. La sorgente, non sempre attiva, forse alimentata dal Gravone, è molto considerata dagli abitanti di Arsita, qui infatti nel periodo del solstizio di Giugno, la ProLoco, in collaborazione con la locale sottosezione CAI, organizza una manifestazione dedicata proprio a questa fonte. In passato nella notte di San Giovanni, si svolgeva un rito pagano (giunto sino alla nostra epoca e poi mischiatosi con la tradizione cattolica) in cui venivano praticati riti tesi ad allontanare o distruggere gli influssi malefici. Questo perché l’acqua della sorgente veniva e viene definita dai notevoli poteri apotropaici.  Si raggiungono le sorgenti del fiume Fino che sgorga praticamente dalla terra, più o meno al di sotto di un faggio.

A quota 1080 m si incontra una struttura di roccia chiamata Mirrocina e dopo, a circa 1135 m, il sentiero prende una ripida breve discesa e dopo pochi minuti, si giunge in prossima di un’altra falesia dove finalmente si potrà scovare l’ingresso della Gola dell’Inferno Spaccato, provvisto di cartello indicatore. Occorre fare attenzione, in quanto la roccia nasconde bene l’ingresso della gola, per entrare nel quale occorre eseguire qualche contorsionismo.

Fonti:

https://it.wikipedia.org/wiki/Arsita

http://www.comune.arsita.te.it/hh/index.php?jvs=0&acc=1

http://www.auaa.it/articoli-escursionismo/912-gole-dell-inferno-spaccato-gran-sasso

2 risposte a “Eccellenza d’Abruzzo n. 27 – Arsita (TE): la trilogia di Arsita, Gole dell’Inferno Spaccato, “Coatto” & festival Etnomusicologico”

  1. MOLTO INTERESSANTE …SAREI FELICISSIMA DI LEGGERE ANCORA NOTIZIE SU ARSITA …PAESE DA ME MOLTO AMATO… DOVE ABITAVANO I MIEI NONNI ……AVENDOCI PASSATO MOLTI ANNI DELLA MIA FANCIULLEZZA <3

    1. Buongiorno Annamaria e grazie per il tuo meraviglioso commento. Probabilmente torneremo a parlare di Arsita, paese a me molto caro perché uno dei miei più cari compagni di scuola, quando frequentavo il liceo circa 40 anni fa, era proprio di Arsita e si chiamava Amedeo Trignani, scomparso purtroppo prematuramente nel 2011 e di lui ho uno splendido ricordo, per cui tutte le volte che penso ad Arsita non posso fare a meno di pensare anche ad Amedeo. Il nostro blog Abruzzomania è specializzato nelle eccellenze d’Abruzzo, pertanto mi auguro che anche se non leggerai di Arsita continuerai a seguirci perché chi ama il proprio paese deve amare anche la sua regione. Un caro saluto e spero do poter rileggere in futuro dei tuoi pensieri sul nostro meraviglioso Abruzzo.

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