Eccellenza d’Abruzzo n. 15 – Bisenti (TE): la casa di Ponzio Pilato

E’ tempo della 15° Eccellenza d’Abruzzo. Abruzzomania vi presenta una delle eccellenze più straordinarie che l’Abruzzo annovera nel suo territorio: la casa, sita a Bisenti nella vallata del Fino, di Ponzio Pilato, il famoso procuratore romano che nel I secolo d.C. governò la Giudea e al quale viene attribuita la responsabilità della  condanna di Gesù di Nazareth alla pena della crocifissione. La leggenda e ricerche meno e più recenti eleggono infatti Bisenti a patria di Ponzio Pilato, l’uomo che Dante descrisse come “colui che fece per viltade il gran rifiuto”, lasciando Gesù al suo destino di crocifissione e ricordo che … di eccellenze abruzzesi ne abbiam censite ben 305, una regina per ognuno dei 305 comuni della nostra regione. Mancano all’appello 190 Eccellenze, tutte già selezionate!

“L’edificio, modificato e ristrutturato nel corso dei secoli, conserva ancora le caratteristiche di una tipica domus romana: pur mancando l’ingresso principale e il vestibolo, perfettamente conservato è l’atrio, che dava luce alle stanze e accesso all’impluvium. Questa casa è davvero particolare perché all’interno, nei sotterranei, c’è un pozzo di epoca romana.

Questa ipotesi, che nessuno vuole più credere essere una leggenda, è avvalorata dalla presenza di un qanat, sito presso la Fonte Vecchia che attraversa tutto l’abitato urbano del paese arrivando fino a questa fonte collocata a sud est di Bisenti. Il ganat è un sistema idraulico sotterraneo, dalle caratteristiche del tutto analoghe a un impianto di approvvigionamento idrico che porta l’acqua di una sorgente da Atam alla città di Gerusalemme, fatto costruire, come narrato dallo storico Giuseppe Flavio, proprio da Ponzio Pilato impiegando il denaro del Tempio.

Questa tecnologia idrica inventata in Mesopotamia circa 3000 anni fa consiste nella captazione delle acque direttamente della falda idrica. L’acqua viene poi trasportata attraverso gallerie sotterranee leggermente inclinate, che possono essere lunghe anche parecchi chilometri. Nel qanat, l’acqua fluisce per effetto della gravità, in quanto la destinazione è più bassa rispetto al punto di origine e raggiunge la superficie attraverso pozzi verticali. Il qanat di Bisenti avrebbe origine dalla collina di San Pietro per poi raggiungere l’estremità sud orientale del paese, ovvero la Fonte Vecchia . Nel suo percorso  incontra un pozzo verticale, oggi inaccessibile a causa della presenza di detriti, che corrisponde all’impluvium interno all’abitazione che la tradizione identifica come la casa natale di Ponzio Pilato.

E’ nella chiesa di Santa Maria degli Angeli gemella di Santa Maria del Ponte a Lanciano, che, secondo quanto sostenuto dallo storico Paolone di Bisenti , si trova la più alta concentrazione di indizi circa i natali di Pilato e, in parallelo, del soldato Longino. “Questi due edifici, seppure molto diversi esternamente, sono quasi gemelli all’interno come i due personaggi, Pilato e Longino, che hanno vissuto entrambi con ‘ruoli’ differenti il dramma della Passione di Gesù”. Di particolare interesse sono gli affreschi posti nei tre medaglioni delle rispettive cupole: tutti ugualmente attribuiti alla mano dell’artista Giacinto Diano e raffiguranti alcuni eventi biblici che sembrano custodire significati occulti riguardanti Pilato e Longino.


Gli affreschi di Santa Maria degli Angeli a Bisenti che raffigurano “la cacciata dal tempio di Eliodoro”, “Ester e Assuero” e “il miracolo dell’acqua di Mosè” offrirebbero una narrazione simbolica di fatti riguardanti la figura di Pilato: come Eliodoro, anche Pilato attentò ai soldi del Tempio e come Ester, il cui nome significa “nascondere”, sembrano dover rimanere misteriose le origini di Pilato che, infine, come Mosè nel miracolo dell’acqua, vacillò nel processo contro Gesù e scelse di lavarsene le mani, compiendo il famoso gesto: un momento di incertezza per il procuratore romano, assalito dai dubbi, resi più pesanti dai sogni della moglie.

Con buona probabilità, dunque, dopo la destituzione, tornato nella sua Bisenti, Ponzio Pilato in attesa di ricevere dalle autorità romane disposizioni in merito al suo futuro, ancora politicamente influente, prima di essere mandato in esilio fece costruire un acquedotto molto simile all’infrastruttura idrica che alcuni anni prima aveva realizzato a Gerusalemme.” (bibliografia Paolone G., Panzone A., Io, Ponzio Pilato di Bisenti, Ricerche&Innovazione,Teramo 2015).

Fonte: www.movingteramo.it/ – www.comunebisenti.gov.it

La Via Lattea d’Abruzzo (n°2): Canestrato di Castel del Monte

La Strada dei Formaggi d’Abruzzo: Canestrato di Castel del Monte PAT e Presidio Slow Food

(vedi Intro)

Se vi piace ascoltar… oggi vi racconteremo la storia di un luogo dove tutto diventa possibile, dove un umile e povero pastore è riuscito a diventare un grande e illustre poeta, e dove un semplice formaggio riesce a trasformarsi in una vera e propria opera d’arte!

(foto by cheese.slowfood.it)

Il nostro percorso lungo la Via Lattea in Abruzzo ci porta alla scoperta di un’altra “Stella” appartenente al nostro ricco patrimonio caseario abruzzese: il Pecorino Canestrato di Castel del Monte PATPresidio Slow Food, forse, alla scoperta di una tra le più alte espressioni artistiche che incontreremo nel nostro viaggio. Il nome di questo formaggio deriva proprio dallo stampo del canestro in vimini nel quale si mette a stagionare il latte e che le conferisce la sua tipica forma e il suo colore ambrato, quasi a ricordare le sculture bronzee di Donatello conservate a Firenze. Ed è proprio grazie a questa città ed ai suoi governanti, all’epoca i Medici di Firenze, che il paese dal quale prende vita, Castel del Monte, probabilmente ricevette l’impulso a diventare luogo di dedizione per la pastorizia e la produzione della lana, portando ai suoi antichi splendori il suo bellissimo borgo che ancora oggi, nonostante il deteriorarsi del tempo, può essere ammirato.

Se vi piace ascoltar… non riuscirete a rimanere imperterriti difronte al fascino che viene provocato su coloro che si inoltrano nei suoi stretti e incantevoli vicoli, attraverso i quali traspira la magia di una bellezza che alcuni anni or sono era ancora vissuta e, dove tra i suoi “sporti“, i caratteristici collegamenti che attraversavano le abitazioni per collegare le sue strette e ripide vie, echeggiavano i suoni degli antichi rituali ancor oggi mostrati agli occhi dei visitatori nella lunga “Notte delle streghe“, rievocazione che si tiene ogni anno a metà Agosto. Essi, fin dalla notte dei tempi, si contrappongono alla mistica religiosità che si erge fiera in quel che un tempo era destinata ad essere la torre difensiva del paese e che ora, trasformato in campanile, si presta a richiamare i fedeli nella bellissima Chiesa di San Marco.

(foto by italianways.com)

Se vi piace ascoltar… riuscirete ad assaporare qualcosa di unico, in questo Pecorino, una miscela di sapori e profumi decisi ma che rimandano al meraviglioso senso d’infinito che si prova nel momento in cui si ammirano i paesaggi mozzafiato che circondano il paese, sotto forma di gusto e di olfatto. Questo effetto “estasiante” deriva proprio da una caratteristica dovuta al territorio nel quale si produce (e che ci permette di guadagnare punti nei confronti dei formaggi alpini dei nostri amici svizzeri con i quali stiamo “gareggiando”): basti pensare che sul Gran Sasso vi sono ben 300 essenze foraggere a confronto delle sole 20/30 delle Alpi!

(foto by comune.casteldelmonte.aq.it

Oltre che ai metodi con il quale viene preparato: il latte di pecora appena cagliato e ridotto alle dimensioni di un chicco di mais, viene fatto asciugare nei suoi famosi canestri. Successivamente le forme vengono salate e collocate a stagionare sulle casere, tavole di legno in ambiente fresco ed aerato mentre durante il periodo di riposo, che varia da 2 a 15 mesi, la crosta viene unta costantemente con olio d’oliva. Da qui un formaggio a pasta dura ma con una cremosità che lascia a bocca aperta… anzi, in questo caso è meglio dire chiusa!

Se vi piace ascoltar… magari non rimarrete appagati dai soli, seppur straordinari, sapori, colori, odori e sensazioni che questo Pecorino conferisce a primo acchito ma troverete la spinta per andare oltre e scoprire anche quelli che possono essere i suoi meravigliosi suoni.  E sarete, così, in grado di far risuonare gli echi, non soltanto della gente che di generazione in generazione ha abitato le vie di Castel del Monte e delle sue montagne, ma anche e soprattutto dei versi e delle storie del pastore-poeta e narratore Francesco Giuliani, dalle quali parole prende spunto il nostro articolo. Ed è grazie a lui che questo prezioso Pecorino, di cui oggi abbiamo così tanto decantato, è riuscito a trasformarsi da semplice formaggio a opera d’arte. Proprio da quel pastore incolto, soprannominato “Cicche ru Quaprare” (Francesco il Capraio), che si è riuscito a elevare tra i protagonisti della letteratura italiana. Ma questa è un’altra storia…

Almeno per il momento, speriamo che quando vi ritroverete a degustare il Pecorino Canestrato di Castel del Monte, sarete in grado di “saper ascoltare” tutto ciò che di meraviglioso sarà in grado di offrirvi!

Scopri le Stelle della Via Lattea d’Abruzzo: 1. Pecorino di Farindola2. Canestrato di Castel del Monte, 3. Cacio Marcetto di Castel del Monte, 4. Caciofiore aquilano

Massima di marketing n. 12: le strategie di differenziazione e posizionamento

La massima sulla quale oggi Abruzzomania invita a fare riflessioni di marketing è la seguente: “Non bisognerebbe mai andare in battaglia prima di aver vinto la guerra.” – Anonimo

Se ne desume che, nessuna impresa può avere successo se il suo prodotto e la sua offerta non si differenziano da ogni altro prodotto e offerta e quindi per la proprietà transitiva … nessuna destinazione, nessuna regione può avere successo se il suo prodotto e la sua offerta non si differenziano da ogni altro prodotto e offerta.

Pertanto le destinazioni/regioni devono perseguire strategie di posizionamento e differenziazione appropriate e rilevanti! Per l’ABRUZZO sono appropriate e rilevanti le scelte maturate? Noi di Abruzzomania riteniamo di no! I perché di questo no sono già stati scritti in articoli precedenti, ma siamo disponibili con chi fosse interessato ad aprire un dibattito su questo problema.

Ogni destinazione e ogni propria offerta deve rappresentare una nuova grande idea  che si deve formare nella mente del mercato obiettivo e deve inventare nuove funzionalità, nuovi servizi, nuove garanzie, speciali riconoscimenti per gli utenti più fedeli e nuovi vantaggi e valori!

E’ ovviamente importante con riferimento alla decisione del posizionamento strategico fare attenzione al ciclo di vita del prodotto ma anche e soprattutto al ciclo di vita del mercato! Ma il quesito strategico fondamentale è: come può una destinazione/regione definire e comunicare un efficace posizionamento nel mercato e quali sono i principali elementi differenziatori disponibili? Quali strategie di marketing sono inoltre appropriate in ciascuna fase del ciclo di vita del prodotto e in ciascuna fase dell’evoluzione del mercato?.

Teniamo ben presente che le differenze hanno una durata breve, ecco perché devono essere ben ponderate perché i concorrenti sono rapidissimi a copiare le nuove idee, pertanto bisogna escogitare nuove funzionalità capaci di accrescere il valore ed i vantaggi offerti per acquisire l’attenzione e l’interesse dei turisti sempre più sommersi dalle scelte e sempre più attenti ai prezzi! Meditiamo marketer del turismo abruzzese, meditiamo …

 

Eccellenza d’Abruzzo n. 14 – Atessa (CH): il Duomo e leggenda di San Leucio

Oggi Abruzzomania,  vi racconta la 14° Eccellenza d’Abruzzo, il Duomo di Atessa intitolato a Leucio d’Alessandria, primo vescovo di Brindisi, che risale all’874 e la leggenda di San Leucio. Ricordo che di eccellenze abruzzesi ne abbiam censite ben 305, una regina per ognuno dei 305 comuni della nostra regione. Mancano all’appello 191 Eccellenze, tutte già selezionate!

“il borgo di Atessa conserva un arcano mistero all’interno del Duomo di S. Leucio. Costruito nel XIII-XIV sec. su una precedente chiesa intitolata al santo nell’874, alla cattedrale restano oggi tracce architettoniche e stilistiche gotiche e barocche. All’interno della sagrestia il tempio custodisce un particolare ”oggetto” che è alla base  della leggenda del  miracolo: in una teca di vetro, protetta da un’inferriata, è visibile una enorme costola (di circa 2 metri) che la tradizione attribuisce ad un drago motivo di terrore per gli abitanti del posto, drago che fu ucciso da S. Leucio.

Preziosi elementi medioevali si possono leggere ancora integri sulla monumentale facciata della chiesa. Lo sovrasta uno spettacolare, luminoso e pregiatissimo rosone angioino a ruota, opera del 1312 della scuola del Petrini di Lanciano. Il rosone, ricco di arcate, colonnine radiali e trafori è protetto da un archivolto sorretto da colonne pensili poggianti su mensole leonine. In piccole nicchie, poste tra il rosone ed il portale, si trovano i simboli dei 4 Evangelisti e dell’agnello divino.

Secondo la leggenda San Leucio (Leucio d’Alessandria d’Egitto vissuto fra IV e V secolo) uccise il drago che seminava terrore tra Ate e Tixia, i due primi nuclei abitativi della città di Atessa, la città nata dal miracolo di questo santo. Dopo avere ucciso il drago, egli diede il sangue ed una costola al popolo perché venisse custodita in ricordo dell’accaduto. La costola attualmente è conservata nella chiesa intitolata proprio al Santo. L’edificio sorge nel luogo dove secondo la leggenda vi era la grotta del drago.

Il racconto mitico sulle origini di Atessa si situa in un tempo indefinito ed in uno spazio orrido, popolato di selve spinose, di grotte profondissime e di putride paludi, degno habitat di un drago malefico e sanguinario che, non sazio di pecore e di bestiame domestico, esige giovani vittime per la sua avidità. Ma , sul pianto e la disperazione di un popolo, scende la pietà celeste nelle vesti di San Leucio, il Santo Vescovo di Brindisi che, nel suo pellegrinaggio di evangelizzazione, incontra ed ammansisce l’immane dragone, con il dorso verde, il ventre giallo e la bocca rossa, lo incatena e lo trascina davanti al popolo piangente, mentre uccelli e colombe cantano l’inno di liberazione. Il rito si compie in uno scenario collettivo : Leucio, la luce, il bene, uccide il drago e sconfigge il male. La bestia, divenuta docile, viene mattata dal Santo come una vittima sacrificale ed il suo nero sangue , nutrito con la carne dell’innocenza e della giovinezza, acquista poteri terapeutici e taumaturgici, antidoto contro dolori ossei e renali.

Il miracolo è compiuto : San Leucio raccoglie il sangue e, nel donarlo al popolo festante e grato, gli assicura la protezione divina, ma gli chiede anche la sua ricompensa : un tempio a lui intitolato.

La leggenda si colora anche di storicità e San Leucio “fonda” simbolicamente una nuova città : Atessa. Ucciso il terribile mostro divoratore di uomini e purificato il vallone scosceso della sua dimora, anche i suoi tributari, i borghi di Ate e Tixa, insediati su due opposti colli, si espandono urbanisticamente fino a congiungersi. La chiesa voluta da San Leucio ed a Lui intitolata diventa il nodo di saldatura del processo di conurbazione fra i due abitati ed il punto di riferimento architettonico, e non solo religioso e sociale, del nuovo centro.

Il ritrovamento di una costola fossile di animale, forse un elephas primigenius, il dragone della leggenda, documenta l’antico assetto della zona.

Infine la lettura degli avanzi del circuito murario e dell’antico impianto urbano di Atessa testimonia l’esistenza di due nuclei abitati alto medioevali, da cui la genesi di un’unica città.”

Sarà vera questa leggenda? Forse non lo sapremo mai ma è sicuramente affascinante leggerla e immaginare che la costola di San Leucio sia vera e rappresenti qualcosa di importante e la fondazione di Atessa sia collegata a questo straordinario miracolo!

Fonte: www.comunediatessa.it/v2/

Influencer e turismo

“Un recente studio di Extreme srl ci informa che possono rappresentare una garanzia in più per chi li ingaggia per le proprie campagne.
Stando allo studio, che ha preso in analisi un panel costituito dai top 400 travel influencer italiani del biennio 2017-2018, a fronte di una forte riduzione dei contenuti (-39% rispetto al 2017), a guadagnare è stata la qualità.

L’Abruzzo “wilderness” punta al mercato del Nord Europa

Finalmente una decisione strategica che speriamo adesso venga supportata da azioni tattiche di marketing affinché si possano concretizzare gli obiettivi prefissati.
E’ stato infatti deciso di attirare a visitare la nostra bella regione i paesi del nord Europa, “in particolar modo la Germania, che dovrà continuare a rappresentare il principale referente internazionale della regione che sarà sempre più connessa al resto d’Europa grazie all’incremento dell’attività dell’aeroporto d’Abruzzo.

Incrementare il traffico turistico a livello nazionale ed internazionale. E’ uno degli obiettivi perseguiti dalla regione Abruzzo. I dati Istat raccolti evidenziano che il turismo in Abruzzo sta crescendo: nel corso del 2017 sono stati infatti registrati 1.548.653 arrivi turistici (+1,5% rispetto al 2016) e 6.193.473 presenze (+1,2% rispetto al 2016).

La maggior parte dei visitatori della Regione è di provenienza italiana, ma già nei prossimi mesi sarà messa in atto un’importante campagna di informazione per promuovere la programmazione balneare 2019 e spalancare le porte ai turisti stranieri, puntando al mercato del Nord Europa e in particolar modo alla Germania che rappresenta il principale referente internazionale dell’Abruzzo.

Per supportare logisticamente questa strategia, l’aeroporto “Pasquale Liberi” introdurrà i voli diretti tra Pescara e Monaco a cui si aggiungono i voli diretti operati da Ryanair per Bucarest (da fine di ottobre con due frequenze settimanali) accanto alle già attive 5 rotte invernali verso Bruxelles, Francoforte, Londra Stansted, Malta e al nuovo volo Pescara-Praga previsto per aprile 2019.

La varietà paesaggistica contraddistinguerà l’Abruzzo e le novità della promozione turistica non verteranno unicamente sulla prossima stagione balneare, ma punteranno anche all’arrivo della stagione invernale che ogni anni trasforma la regione in una meta per gli sportivi. I massicci montuosi offrono il più grande complesso montano dell’Appennino, 700 km di circuiti per principianti ed esperti sciatori di cui 400 km di piste per lo sci alpino e 300 km di piste per lo sci di fondo. Non mancheranno proposte per tutta la famiglia come escursioni guidate, gite sulla Transiberiana d’Italia e ciaspolate nei boschi e nelle valli tra gli scenari del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, del Parco Nazionale della Majella e presso i numerosi comprensori sciistici della regione.

L’Abruzzo sta riposizionando il suo brand sul mercato internazionale decidendo di puntare sul concept di  ‘wilderness’ per promuovere la Regione all’estero attirando quei turisti che vogliono scoprire il territorio con lentezza”.

Da sottolineare che nella stagione estiva (da giugno ad agosto) gli arrivi in Abruzzo sono cresciuti dell’1,5 per cento rispetto al 2017, mentre le presenze sono aumentate del 2,6 per cento. A trainare soprattutto il prodotto montagna, cresciuto del 4,4 per cento.”

Fonte: www.guidaviaggi.it – www.ttgitalia.com

Foto by nonciclopedia.wikia.com

Enogastronomia e turismo: premi per l’Abruzzo

Un’altra bella notizia turistica per la nostra amata regione, infatti dopo quello dell’accoglienza abbiamo vinto un altro premio, si tratta di un premio mix sulle bellezze paesaggistiche ed eccellenze gastronomiche. “L’Abruzzo viene annoverato nell’olimpo delle Regioni stellate d’Italia per l’eccellente livello dei servizi  offerti  e per  le prelibatezze di una enogastronomia che per la semplicità e la ricercatezza del suo gusto e delle sue ricette, tramandate da generazione in generazione, è unica nella sua essenza.” Evviva l’Abruzzo!
“Il prestigioso premio è stato istituito dal periodico internazionale Food and Travel Magazin con lo scopo di celebrare le eccellenze italiane e internazionali che si sono contraddistinte durante l’anno per la propria qualità e i servizi.

L’Abruzzo è una delle tre regioni italiane premiate come “Regione dell’anno” in occasione degli Awards Food and Travel Italia 2018 che si sono tenuti a Santa Margherita di Pula in Sardegna.

Quest’anno l’Abruzzo grazie alla sua grande varietà paesaggistica, fatta di lunghe coste sabbiose e alte montagne appenniniche, grandi parchi e aree verdi protette, numerosi eremi e incantevoli borghi storici, agli ottimi servizi e alle eccellenze gastronomiche che da sempre la contraddistinguono, ha saputo mettere d’accordo a livello internazionale esperti del settore enogastronomico e turistico, lettori e redazione del magazine Food and Travel che l’hanno consacrata tra le migliori regioni italiane 2018.”

Fonte e foto: www.ilnuovoonline.it/

Abruzzo ‘Regione più accogliente d’Italia’

Nell’ultimo anno le recensioni pubblicate dagli ospiti relative alla propria esperienza di soggiorno in Italia sono cresciute del 15%, tendenza trainata in particolar modo dal settore degli appartamenti e affitti a breve termine (+20%). 

L’Italia risulta sempre più apprezzata dai turisti stranieri, specialmente dai tedeschi, che si confermano i primi recensori e principale mercato di provenienza estera in Abruzzo e in Italia.”

Fonte: www.ttgitalia.com

Cos’è il marketing del turismo?

Non è una funzione dell’impresa o della destinazione! E’ una filosofia di gestione, un modo di pensare, una mentalità vincente, un’attitudine a cui orientare l’azienda o la destinazione, è quindi un orientamento, a cosa? Al mercato e al cliente!

E’ molto di più di una semplice campagna promo-pubblicitaria e di un sito internet o di una strategia di webmarketing! Il clacson sta all’intera autovettura come la pubblicità sta all’intera macchina di marketing! E’ una macchina … potente! E’ parte del lavoro di tutti gli addetti, di tutti gli stakeholder, dell’assessore al turismo, del proprietario dell’attività turistica, dell’addetto alla reception, del vigile urbano, del responsabile dell’ufficio di accoglienza, dell’agenzia che sviluppa le strategie di comunicazione, del conducente del taxi, del cittadino che da informazioni, del cameriere e del barista, del consulente di destination marketing … dell’intero sistema turistico! La lista è molto lunga.

E’ quindi  una cultura! Suo compito precipuo (non esclusivo) è creare la migliore combinazione prodotto-servizio che produca reale e concreto valore al cliente/turista/persona obiettivo, producendo come risultato l’acquisto dell’offerta con conseguente appagamento e ancor meglio esaltazione dell’effettivo bisogno manifestato nella fase ante. E’ questo il marketing? NO! E’ molto di più!

La creazione del valore e la soddisfazione o la meraviglia (wow marketing) rappresentano il dna del marketing del turismo e dell’accoglienza. L’Abruzzo deve iniziare a produrre prodotti  turistici focalizzati sui clienti target, prevenendo prima e soddisfacendo dopo i loro bisogni, comunicando loro lo Spirito dell’Abruzzo (che deve essere individuato, selezionato ed estratto), con un condimento di una maniacale cura del dettaglio tale da essere in grado di poter offrire ESPERIENZE MEMORABILI!

Paolo D’Intino

Massima di marketing n. 11: la segmentazione e la definizione dei mercati obiettivo

Ma cosa ci interessa, rispetto alle strategie di fondo del nostro business turistico, tutto il mercato o mass market, uno specifico segmento di mercato, oppure quel target di mercato, o uno speciale cluster di mercato, o il marketing one to one, oppure dividiamo il mercato in “personas” e costruiamo prodotti turistici tailor made? Che facciamo di tutto questo nel turismo? Si segmenta, si targettizza, si clusterizza, si personalizza,  si tailorizza, si … izza qualcosa nell’ambito delle strategie turistiche della nostra regione?

Mentre restiamo in attesa o di conoscere o che si assumano decisioni rispetto a queste strategiche attività di marketing nella nostra regione, leggiamo insieme un paio di massime che possono darci qualche dritta: “Piccolo è bello. Poco è molto.” –  E.F. Schumacher & “Mai seguire la folla.” – Bernard M. Baruch.

Facciamo qualche riflessione di marketing: un impresa e nel caso del turismo anche una destinazione, non può pretendere di servire tutti i clienti/turisti presenti sul mercato perché sono troppo numerosi e diversi quanto a caratteristiche d’acquisto. Invece di disperdere il proprio sforzo di marketing a pioggia (come purtroppo ho visto fare in diverse occasioni), ci si deve concentrare sugli acquirenti di maggiore interesse. Ma lo facciamo? Quali sono le politiche del turismo abruzzese che si sviluppano in questa direzione?

Ricordo che l’attività strategica della segmentazione è propedeutica alla presa di decisione di quella successiva della definizione del mercato obiettivo e ancora successivamente a quella del posizionamento strategico di mercato. Ne vogliamo parlare? Io sono disponibile. Attendo che qualcuno mi contatti e mi sottoponga dei quesiti o faccia delle considerazioni in proposito.