Oggi Abruzzomania, vi racconta l’11° Eccellenze d’Abruzzo, il borgo di Acciano, nella Valle Subequana e altopiano delle Rocche. Vi ricordo che ne abbiamo censite ben 305, una per ognuno dei 305 comuni della nostra regione! Andiamo a conoscere alcuni tra i meravigliosi luoghi d’Abruzzo, che purtroppo molti abruzzesi non conoscono! Non vi preoccupate, amici abruzzesi, avete ancora tanto tempo a disposizione per poterli visitare!
Qual’è la peculiarità di Acciano, paesino di poche centinaia di anime circondato dal verde dei boschi di quercia? Acciano è un bel borgo di origine longobarda, arroccato su uno sperone di roccia, tra i monti Bufame e Pietre Fitte, dal quale si gode la vista delle creste rocciose del Sirente, ricco di storia religiosa, infatti annovera ben 13 luoghi e monumenti religiosi tra santuari, eremi, chiese, ruderi religiosi e oratori. Ha quasi dell’incredibile che un posto così piccino abbia quasi più luoghi di culto di Roma (si scherza ovviamente, ma lo stupore resta!). Non mancano le testimonianze di un importante passato, con le torri medievali e le case fortificate di origine medievale, il borgo stesso a rendere valore a questo luogo.
Ma Acciano è un borgo multiplo, perché oltre ad Acciano borgo, è possibile ammirare il borgo fortificato delle sua frazione Becci con i suoi tesori storico-architettonici, e poi ancora Roccapreturo, Succiano e San Lorenzo con i suoi monumenti religiosi. Insomma, tanta “roba” da vedere!
Acciano è famosa per le sue cantine scavate nella roccia calcarea, dove, non in tutte, si trova una grossa pietra cilindrica chiamata “pinnerone” che serviva a spremere le vinacce per la produzione del buon Montepulciano locale e infine come non ricordare la storia, poco conosciuta, del Gigante di Acciano, al secolo Giuseppe Catoni, che nel 1800 fece parlare il mondo perché, come scrisse il suo biografo, “[…] fu un gigante vero, dal corpo armonioso, dai muscoli d’acciaio, dotato di una forza al di sopra di ogni essere umano, insomma un atleta grande che fece parlare le nostrane ed estere genti”. Proprio nell’articolo di ieri di Abruzzomania parlavamo di storie abruzzesi, eccone una su cui ci sarebbe da scrivere molto!
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