Le economie avanzate consolidando il peso sul mercato turistico globale con una quota del 54,8%, a fronte di una crescita stimata pari a +5,3%. Mentre il Nord America si posiziona al +4,1%, l’Estremo Oriente, in primis il Giappone, e l’Oceania registrano dinamiche rispettivamente del +6,3% e del +5,2%, mentre l’Europa rinsalda le proprie performance attestandosi al +6,8%.
Più rilevante la dinamica dei paesi emergenti (+7,1%) con il recupero confermato di Cina e Sud-Est Asiatico (+10%), le performance del Sud America (intorno al +7,7%) e del Centro America (+5,7%) e l’interessante dinamica dell’area subsahariana (+6,1%). A questo scenario si aggiungono ulteriori segnali di rimonta della Turchia e del Nord Africa”.
I fattori push, capaci di consolidare e accrescere la fiducia sia del business internazionale che dei consumatori, stanno nella conferma della capacità propulsiva dell’economia statunitense, nella complessiva tenuta di quelle asiatiche e nel recupero delle altre economie emergenti.
A fronte di questo scenario, a fine 2018, il movimento turistico mondiale dovrebbe avvicinarsi al miliardo e 400 milioni di arrivi, come confermato anche dall’Organizzazione mondiale del turismo (Unwto).
Magli italiani dove vanno? Nell’intero anno, le partenze internazionali dall’Italia verso i principali paesi supereranno i 24 milioni, con un tasso di incremento del +2,9%. In particolare, superiore alla media sarà la crescita dei flussi diretti verso il Mediterraneo (+3,2%). Le cui destinazioni assorbono più della metà del totale dei flussi in partenza dal nostro paese. Torna positivo nel 2018 il movimento verso la Francia (+3,1%), principale mercato di destinazione per il nostro paese con oltre 8 milioni di partenze.
L’Europa Centrale mostrerà una crescita inferiore alla media con un +2,1%. Il Nord Europa sarà contraddistinto da un aumento di poco inferiore alla media (+2,5% ), ma Svezia e Irlanda risulteranno tra le mete preferite, con dinamiche superiori al +4%, mentre i viaggi verso il Regno Unito, che rappresenta circa il 70% delle partenze verso l’area non supereranno il +2%. Infine, i paesi extraeuropei saranno caratterizzati da un andamento in linea con la media (+2,9%), con una predilezione per le mete dell’America Latina e dell’Australia. Tra le mete tradizionali d’oltre oceano, gli Stati Uniti registreranno un +2,8%. In recupero, ma ancora sotto tono, infine, le mete africane (+1,4%).
Per l’analisi viene utilizzato “Trip”, un modello di previsione dei flussi turistici internazionali elaborato da Ciset-Ca’ Foscari e utilizzato due volte l’anno, da vent’anni.”
Fonte: www.guidaviaggi.it