Il turismo della Grande Guerra

“Il Friuli Venezia Giulia promuove il turismo della Grande Guerra. È in programma dal 20 al 22 settembre prossimo la Borsa del Turismo della Grande Guerra, organizzata da PromoTurismoFvg con la collaborazione del Comune di Gorizia. Durante la tre giorni saranno presenti sul territorio 25 buyer provenienti, oltre che dall’Italia, anche da Austria, Belgio, Croazia, Francia, Germania, Inghilterra e Slovenia. È organizzato anche un educational con visita alla città di Gorizia e ai luoghi legati alla Prima Guerra Mondiale.”

Ma anche l’Abruzzo è ricco di storia di guerra soprattutto della II° Guerra Mondiale. Con la linea Gustav, la Battaglia di Ortona, la liberazione di Mussolini che si trovava agli arresti in un hotel di Campo Imperatore, grazie a un drappello di uomini scelti fra i militari tedeschi che riesce a farlo evadere e lo preleva portandolo in Germania.

“In Abruzzo opera principalmente l’VIII Armata che conta divisioni provenienti da tutto il Commonwealth (Regno Unito, Nuova Zelanda, Canada, India) comandata dal Generale Montgomery. Dal fiume Sangro al fiume Garigliano, tagliando idealmente a metà l’Italia, si lavora alacremente per realizzare la LINEA GUSTAV.

Fra settembre e ottobre 1943 i militari germanici che fino ad allora avevano fatto solo sporadiche apparizioni nei piccoli paesi o cittadine abruzzesi, si installano ovunque requisendo le abitazioni più signorili o strategicamente rilevanti, razziando tutto ciò di cui necessitano (derrate alimentari, mezzi di trasporto, carburante, armi) e reclutando, pena la fucilazione, le popolazioni locali per svolgere il lavoro di fortificazione, scavare trincee e postazioni per l’artiglieria. Con l’evolversi della guerra, si ordina lo sfollamento dei paesi per non ostacolare le manovre militari.”

La maggior parte degli abitanti dei paesi coinvolti si dimostrano riluttanti a lasciare le proprie abitazioni e i propri residui averi. Tutto ciò che non è stato già razziato dai tedeschi viene murato in qualche sottoscala o nascosto accuratamente. In molti si allontanano durante il giorno, trovando rifugio in casolari di campagna, in grotte o nei boschi, per poi far ritorno a casa propria durante la notte. La Banda Palombaro, costituitasi a Chieti ma operante fra Palombaro e Fara San Martino già dal settembre 1943, inizialmente si concentra su azioni di sabotaggio e spionaggio passando poi alle azioni di guerriglia. Nei i primi giorni dell’ottobre 1943 a Lanciano si ha la rivolta armata della popolazione, stremata dalla fame e dai soprusi dei tedeschi. Sarà una parentesi nell’occupazione tedesca della cittadina frentana ma diede un chiaro segnale della tenacia e della volontà degli abruzzesi di ribellarsi e combattere per la propria liberazione.

Emblematica è la storia della Brigata Majella il cui primo nucleo si costituisce al castello di Casoli, dove il comando alleato si è installato per dirigere meglio le operazioni sul versante montano. Alcuni sono intellettuali che vogliono combattere per la causa democratica, altri semplici cittadini di ogni estrazione sociale che lottano invece per la libertà e per difendere il loro territorio. Nel giugno 1944 tutto il territorio abruzzese è liberato!

L’Abruzzo purtroppo, ma è storia, ospita nei primi anni ‘40 anche diversi campi di internamento per cittadini di nazioni ostili (Francia, Gran Bretagna, Polonia), ebrei, detenuti politici, slavi e persone sgradite al fascismo.”

Ma sono tante altre le storie che possono essere raccontate! Vogliamo anche noi promuovere questo turismo? Si, ne avremmo la possibilità con un grande potenziale!

Fonte: www.ttgitalia.com – www.sullalineagustav.it

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