Il turista: chi è costui, questo essere misterioso, misterioso perché pochi lo conoscono per ciò che in realtà è! Un limone da spremere come viene visto da molti o più semplicemente siamo tutti noi, perché chi nella propria vita non ha vissuto un’esperienza da turista in giro per luoghi alla ricerca di esperienze, di nuove emozioni e di nuove conoscenze?
Lui/Noi quando parte/partiamo, va/andiamo alla ricerca del bello, del riposo, ma soprattutto per cercare di riprendere in mano la sua/nostra vita, compromessa dalla routine di mesi di lavoro e famiglia sempre uguali. E questa ripresa passa attraverso la ricerca di una dimensione spirituale che anche se in modo inconsapevole, fa si che il viaggio diventi un viaggio alla riscoperta della propria anima. Già Seneca affermava, riferendosi a persone che desideravano cambiare località per riprendere in mano la propria vita: “E’ l’anima che deve cambiare non il cielo sotto cui vivi“. Mentre Marcel Proust, altro antesignano del turismo esistenziale (perché è così che noi lo definiamo!), ci ricorda che “Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi”
- “Facciamo più viaggi di quanto crediamo. Non sono sempre mete reali perché possiamo viaggiare in treno, con la fantasia, con un racconto o un sogno, leggendo un libro. Ad ogni modo, qualunque viaggio apre alla scoperta di nuovi mondi che ci arricchiscono mettendoci in discussione. Il risultato di tutto questo è l’avere un nuovo punto di vista sulle cose, è l’avere nuovi occhi.” “Viaggiare ci permette di frugarci dentro e di comprendere noi stessi e gli altri. Chi ama viaggiare è in genere uno spirito libero, aperto a nuove esperienze materiali, umane e spirituali.
- “Nel corso di questi viaggi, impariamo che giudicare è un’arte un po’ da miopi. Impariamo a riconoscere le diversità, apprezzandole in maniera che siano per noi una risorsa, fonte di ricchezza e di stimoli per la crescita. Alla base di ogni vero viaggio c’è senza dubbio la conoscenza.”
- Vi è però un modo nuovo di guardare il mondo. Che ci sembra di colpo più grande, più maestoso, più ricco di opportunità. Per questo, non è importante dove andremo. Quale che sia la meta, ciò che conta davvero è aprirsi al mondo con nuovi occhi. E’ da nuovi sguardi, da un nuovo modo di vedere ciò che ci circonda, che nascerà la consapevolezza di un nuovo mondo, migliore di quello precedente. E’ questo il vero viaggio che tutti noi siamo chiamati a fare.
- Avrete capito che noi di Abruzzomania siamo per un approccio umanistico alla questione. Il turista è sì un consumatore, quindi un’entità economica e forse per questo alienato un po’ come essere umano o soggetto passivo e manipolabile, ma noi desideriamo aprire la strada alla visione del turista-consumatore inteso quale “attivo costruttore del senso dei prodotti che consuma, un soggetto creativo, a volte anche critico, che rielabora per i propri fini, attraverso una vasta gamma di pratiche quotidiane, ciò che gli viene proposto dai media e dalle imprese” ed oggi oserei dir anche dai social.
- Il marketing, nel nostro caso, quello del del turismo, deve quindi tornare a concedere identità ai consumatori figli del post-modernismo, che reciprocamente si sono distaccati gli uni dagli altri. Bisogna, per dirla con parole molto semplici, ritornare ad attribuire al consumatore, e nello specifico al turista, il ruolo di soggetto, il ruolo di persona, il ruolo di essere umano!
- Nel terzo e ultimo articolo (ma non è detto) sulla spinosa questione di turismo e turista, cercheremo di dare una definizione di turista non sulla base di quanto ha scritto e dichiarato l’organizzazione mondiale del turismo, ma sulla base del nostro pensiero, il pensiero di Abruzzomania,
- Paolo D’Intino